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NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO – Da INVITALIA un decalogo di suggerimenti per l’accesso agli incentivi:

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Il 13 gennaio 2016 partono gli incentivi “Nuove imprese a tasso zero”, rivolti alle donne e agli under 35 che vogliono avviare micro e piccole imprese. Per l’occasione, INVITALIA ha pubblicato un decalogo di suggerimenti per la corretta compilazione della domanda per l’accesso agli incentivi e per presentare un progetto d’impresa convincente.

Lo stanziamento iniziale è di 50 milioni di euro. È possibile presentare domanda dal 13 gennaio 2016.

Gli incentivi sono rivolti alle imprese composte in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne. Le imprese devono essere costituite in forma di società da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda.

Anche le persone fisiche possono richiedere i finanziamenti, a condizione che costituiscano la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.

Ai soggetti ammessi alle agevolazioni sono concedibili aiuti nella sola forma del mutuo a tasso zero, da restituire al massimo in 8 anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile.

Ricordiamo che la domanda potrà essere inviata dal 13 gennaio 2016 esclusivamente online, attraverso la piattaforma informatica di INVITALIA. Le modalità di presentazione, i dettagli sugli incentivi e i criteri di valutazione sono descritti nella Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 9 ottobre 2015, n. 75445, successivamente integrata dalla Circolare del 28 ottobre 2015, n. 81080.

Si sottolinea che:

– non ci sono graduatorie, né click-day;

– le domande vengono esaminate in base all’ordine cronologico di presentazione;

– dopo la verifica formale, è prevista una valutazione di merito che comprende anche un colloquio con gli esperti di INVITALIA.

Due i suggerimenti di INVITALIA che vogliamo sottolineare:

1) Fai attenzione ai dettagli – “Le domande sono valutate in ordine cronologico di arrivo, ma attento a non farti prendere dalla fretta. Il rischio è di essere escluso per banali errori o dimenticanze. Dedicati con impegno alla compilazione della domanda per evitare di presentarla incompleta”.

2) Occhio al colloquio – “Il colloquio con gli esperti di INVITALIA è un aspetto importante della valutazione. Preparalo con cura per presentare il progetto imprenditoriale e spiegare le tue scelte in maniera convincente”.

 

Per saperne di più e scaricare il decalogo proposto da INVITALIA clicca qui.

Per saperne di più sulle “Nuove imprese a tasso zero” clicca qui.

Per consultare il sito del Ministero dello Sviluppo Economico e scaricare il testo delle due circolari citate clicca qui.

Approfondisci

NEWSLETTER P.S.C. Dicembre 2015:

ATTIVITA’ REGOLAMENTATE SOGGETTE A SCIA – Non è dovuta la Tassa di concessione governativa per l’iscrizione nel Registro imprese e nel REA 

L’iscrizione nel Registro delle imprese e nel REA ai fini dell’esercizio delle seguenti attività:

– installazione di impianti all’interno degli edifici (D.M. 37/2008);

– autoriparazione (L. 122/1992);

– pulizia, disinfezione, disinfestazione, sanificazione e derattizzazione (L. 82/1994);

– facchinaggio e movimentazione merci (L. 57/2001);

– agente e rappresentante di commercio (L. 204/1985);

– agente di affari in mediazione (L. 39/1989);

– spedizioniere (L. 1442/1941);

– mediatore marittimo (L. 478/1968);

– commercio all’ingrosso (D.Lgs. 114/1998),

non avendo natura abilitante, non rientra tra le ipotesi contemplate dall’art. 22, punto 8, della Tariffa allegata al D.P.R. n. 641 del 1972, e pertanto, per l’inoltro della prevista Segnalazione Certificata d’Inizio Attività (SCIA) non è dovuta la tassa sulle concessioni governative.

Questo è il chiarimento giunto, da ultimo, dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia, con la nota del 13 ottobre 2015, Prot. 3496, emanata in risposta all’istanza d’Interpello n. 904-682/2015, avanzata dall’Unione Regionale delle Camere di Commercio della Lombardia il 28 luglio 2015.

L’Agenzia delle Entrate, in relazione al disposto di cui al citato punto 8 dell’art. 22 della Tariffa allegala al D.P.R. n. 641/1972, richiama quanto già espresso nelle tre precedenti risposte ad altrettanti interpelli (n. 954-413/2013 del 16 settembre 2013, n. 954-364/2014 del 27 agosto 2014 e n. 954-422/2015) e ribadisce che la tassa in questione è dovuta ogni volta che dall’inoltro di una SCIA scaturisca un’iscrizione abilitante all’esercizio di un’attività.

Tutto questo anche alla luce del parere del Ministero dello Sviluppo Economico del 24 luglio 2913, Prot. 125591, con il quale è stato precisato che i Ruoli ed Elenchi soppressi sono stati sostituiti dalla diretta iscrizione nel Registro delle imprese e nel REA dei dati relativi ai soggetti fisici abilitati allo svolgimento dell’attività e che l’iscrizione nell’apposita sezione REA ha funzione meramente dichiarativa dei requisiti professionali posseduti e non abilita il soggetto ivi iscritto all’esercizio dell’attività.

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

BILANCI – D.Lgs. n. 139/2015 di recepimento della Direttiva 2013/34/UE – Un autorevole approfondimento del Prof. Claudio Sottoriva  

Il Prof. Claudio SOTTORIVA (Facoltà di Economia – Università Cattolica del S. Cuore di Milano) ha pubblicato, sulla rivista “Le Società”, n. 10/2015 (IPSOA Editore), un autorevole commento al D.Lgs. 139/2015 relativo alle modifiche apportate al Codice Civile in tema di redazione del bilancio di esercizio, dal titolo “Il D.Lgs. n. 139/2015 per il recepimento della Direttiva 2013/34/UE in tema di bilanci”.

Nell’articolo l’autore mette in evidenza come tra il testo del decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e lo schema di decreto legislativo trasmesso in data 18 maggio 2015 alle Commissioni competenti della Camera e del Senato della Repubblica non emergano differenze; il Legislatore non sembra quindi aver accolto alcuni suggerimenti forniti in sede di consultazione pubblica, sulla base dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari, nonché sulla base dell’attività istruttoria sottostante.

Il decreto legislativo, pur aggiornando la normativa nazionale in tema di redazione del bilancio, secondo il Prof. Sottoriva, sembra solo in parte aver accolto lo spirito della Direttiva 2013/34/UE”.

Molte sono state le richieste di modifica allo schema di decreto legislativo pervenute sia da parte delle Commissioni parlamentari competenti sia da altre istituzioni (Assonime, CNDCEC) anche in relazione alle modalità con le quali altri Stati membri stanno procedendo al recepimento della stessa.

L’autore conclude l’articolo elencando una lunga serie di possibili modifiche che sarebbe stato opportuno considerare, in sede di revisione del contenuto dello schema di decreto legislativo trasmesso al Governo, all’attuale disciplina relativa alla redazione dei bilanci.

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

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CAMERE DI COMMERCIO – Pronta una bozza di decreto legislativo che attua quanto stabilito dalla legge n. 124 del 2015

Profondo riordino delle Camere di Commercio, con attuazione di accorpamenti, nuove funzioni e riduzione del numero da 105 a 60. E’ quanto prevedrebbe la bozza di decreto legislativo, a cui starebbe lavorando il Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico. che attua la norma contenuta nell’articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” (c.d. “Riforma Madia”).

In tale articolo sono stati, infatti, dettati i principi e i criteri direttivi a cui dovrà ispirarsi il Governo nell’adottare un decreto legislativo per la riforma dell’organizzazione, delle funzioni e del finanziamento delle Camere di Commercio, anche mediante la modifica della legge 29 dicembre 1993, n. 580, come modificata dal decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 23, e il conseguente riordino delle disposizioni che regolano la relativa materia.

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

CRISI D’IMPRESA – Un documento del CNDCEC fornisce le linee guida per una corretta informativa e valutazione

“Informativa e valutazione nella crisi d’impresa”: è il titolo di un documento messo a punto dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti es Esperti contabili (CNDCEC), nato con la finalità di superare i limiti tuttora presenti, secondo la categoria, nella definizione di crisi d’impresa.

Il CNDCEC – si legge nella premessa – “in considerazione della sempre più accentuata crisi economica che coinvolge le imprese e che ha portato il legislatore ad avere, negli ultimi anni, una particolare attenzione alla disciplina delle procedure concorsuali, tanto da intervenire con continue modifiche sulla legge fallimentare e il Governo ad istituire una nuova Commissione di esperti per la riforma organica delle discipline e delle procedure concorsuali, ha ritenuto necessario predisporre il presente documento per definire quali sono gli elementi economico-aziendale qualificanti l’informativa e la valutazione della crisi d’impresa. Il documento evidenzia, quindi, le possibili conoscenze o conoscibilità che gli operatori o i soggetti che hanno rapporti con un’impresa in difficoltà possano acquisire circa il reale rischio di default della stessa impresa”.

Nella Prima Parte il documento inquadra il concetto di crisi d’impresa sotto il profilo giuridico. A riguardo, il CNDCEC rileva come la dottrina qualifichi tale stato in un’ottica dinamica rappresentando “una perturbazione o improvvisa modificazione di un’attività economica organizzata, prodotta da molteplici cause ora interne al singolo organismo, ora esterne, ma comunque capaci di minarne l’esistenza o la continuità”.

Nella Seconda Parte il documento offre una definizione dei concetti di crisi e di insolvenza sotto il profilo aziendalistico. In particolare, vengono individuati gli elementi qualitativi e informativi della rilevazione degli stadi (crisi e insolvenza) utili per valutare se un’impresa si trovi effettivamente in condizione di dissesto o potenziale o viceversa in una condizione di crisi reversibile e, in quanto tale, superabile.

 

LINK:

http://www.cndcec.it/Portal/News/NewsDetail.aspx?id=82c50bd9-29db-477d-95b8-fb3560196204

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

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CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO – Iscrizione nel registro degli organismi di composizione estesa anche ai ragionieri – Sentenza del TAR del Lazio che accoglie il ricorso del CNDCEC

Estesa anche ai ragionieri la possibilità di iscriversi nel Registro degli Organismi di composizione delle crisi da sovraindebitamento. Con una sentenza depositata il 4 novembre 2015, il TAR del Lazio ha, infatti, accolto il ricorso presentato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (CNDCEC) contro i Ministeri della Giustizia, dello Sviluppo economico e dell’Economia e delle Finanze con il quale l’ente aveva impugnato il Decreto 24 settembre 2014 che, pre vedendo la laurea tra i requisiti di iscrizione negli elenchi degli organismi di composizione, di fatto escludeva circa 35 mila ragionieri, sprovvisti di laurea ma pienamente abilitati alla funzione di gestore delle crisi in quanto iscritti alla sezione A dell’Albo dei commercialisti.

Tale disposizione, infatti, portava all’esclusione dei Ragionieri iscritti alla sezione A dell’Albo e, secondo il Consiglio nazionale, si poneva in contrasto sia con il D.Lgs. n. 139 del 2005, che riconosce a tutti gli iscritti alla sezione A le competenze tecniche per la gestione della crisi, che con la L. n. 3 del 2012, che istituisce gli organismi di composizione della crisi, nella parte in cui stabilisce che le funzioni attribuite a tali organismi possono essere svolte anche da professionisti che abbiano i requisiti per essere nominati curatori fallimentari tra cui, appunto, i Ragionieri.

Una tesi condivisa dal tribunale amministrativo regionale, che rileva una “sostanziale omogeneità tra le funzioni che i Ragionieri commercialisti possono svolgere quali iscritti all’Albo e le competenze attribuite dal decreto agli organismi di gestione della crisi”. Di conseguenza, chiarisce il TAR, “in assenza di una norma equiordinata al DLgs. 139/2005, l’introduzione, in sede regolamentare, di una restrizione in danno dei Ragionieri commercialisti e delle competenze che la legge riconosce agli stessi si rivela illegittima”. In caso contrario, ci si ritroverebbe nella situazione in cui “i Ra gionieri che possono essere nominati dal giudice gestori della crisi, non potrebbero tuttavia risultare iscritti nel corrispondente elenco dal quale trarre i professionisti con medesime competenze”.

Era subito apparso palese che il citato decreto conteneva una formulazione erronea nella parte in cui prevede un generalizzato obbligo di possesso della laurea specialistica quale requisito di accesso all’elenco dei soggetti ammessi a ricoprire la qualifica di gestore della crisi da sovra indebitamento, senza prevedere però una deroga per i ragionieri.

Con questa sentenza viene posto rimedio ad una irragionevole e ingiustificata disparità di trattamento.

Ricordiamo che con il decreto 24 settembre 2014, n. 202, pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2015, il Ministero della Giustizia ha emanato il regolamento recante i requisiti di iscrizione nel registro degli organismi di composizione della crisi da sovraindebitamento.

La disciplina della “crisi da sovraindebitamento” è stata introdotta nel nostro ordinamento dalla Legge 27 gennaio 2012, n. 3 (Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento), al fine di poter offrire uno strumento anche a quei soggetti che sono esclusi dalla disciplina fallimentare, in quanto di piccole dimensioni o privati.

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

INTERNAZIONALIZZAZIONE – On line un nuovo portale per i professionisti realizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con Promos

L’internazionalizzazione è sempre più un’esigenza per le imprese italiane che devono far fronte alla crisi della domanda interna: ciò richiede loro di avere competenze e assistenza per poter approcciare al meglio i mercati internazionali.

Per venire incontro a queste esigenze, Wolters Kluwer, in collaborazione con Promos, Azienda Speciale per le Attività Internazionali della Camera di commercio di Milano, lancia in Italia www.consulenzazienda.it, il nuovo portale per i commercialisti che vogliono fornire servizi a valore aggiunto nella consulenza alle aziende clienti.

Tre sono gli strumenti di valutazione e orientamento realizzati per ottenere il quadro complessivo del posizionamento dell’azienda rispetto all’accesso ai mercati esteri, per identificare i migliori mercati obiettivo dell’esportazione dei propri prodotti e servizi e per verificare il rischio di credito legato agli investimenti:

– Export check up, per verificare la propensione dell’azienda verso i mercati esteri;

– Primo orientamento, per identificare i mercati potenzialmente più interessanti in relazione al prodotto da esportare;

– Credit passport, per certificare l’azienda, ottenere credito dalle banche, presentarsi ai partner.

L’interrogazione di ciascuno di questi servizi e i documenti di sintesi che ne costituiscono il report possono essere utilizzati dal professionista come base di analisi delle opportunità di accesso ai mercati esteri delle aziende clienti o potenziali, in un’ottica consulenziale.

 

LINK:

http://www.consulenzazienda.it/default.aspx

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

PagoPA – Entro il 31 dicembre 2015 obbligo per tutte le P.A. di aderire al Nodo dei Pagamenti – Online le specifiche attuative delle linee guida AgID

Le Pubbliche Amministrazioni sono obbligate per legge ad aderire al sistema e a programmare le attività di implementazione dei servizi entro il 31 dicembre 2015.

Considerando il numero delle Amministrazioni coinvolte e dei relativi servizi, il completamento dell’attivazione di questi – in coerenza con il piano di crescita digitale – dovrà avvenire entro dicembre 2016.

Con la Determinazione n. 103 del 16 ottobre 2015 sono state adottate dall’Agenzia per l’Italia Digitale le nuove versioni delle specifiche attuative delle linee guida per i pagamenti elettronici in favore di pubbliche amministrazioni e gestori di pubblici servizi.

I nuovi allegati stabiliscono le specifiche attuative dei codici identificativi di versamento, riversamento e rendicontazione (Allegato A) e del Nodo dei Pagamenti-SPC (Allegato B).

Tra le modifiche introdotte nelle nuove specifiche attuative si segnala:

– Marca da Bollo Digitale: sarà possibile acquistare online le marche da bollo da applicare ai documenti digitalizzati, permettendo così la digitalizzazione dell’intero processo amministrativo.

– WISP – Wizard Interattivo per la Scelta del PSP: sistema che definisce una modalità standard e un’unica user experience del processo di pagamento nell’interazione con l’ente creditore. PagoPA mette a disposizione degli enti creditori uno strumento per la gestione univoca della visualizzazione degli strumenti e dei canali di pagamento a disposizione dell’utente.

– MyBank: formalizzate le modalità d’uso del servizio MyBank per pagare le PA.

– Porta di Dominio Equivalente: modalità semplificate per la connessione degli Enti Creditori al Sistema pagoPA, alternative alla Porta di Dominio SPCoop.

 

LINK:

http://www.agid.gov.it/notizie/2015/09/23/pagopa-entro-il-31-dicembre-2015-obbligo-tutte-pa-aderire-al-nodo-pagamenti

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

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DURC ON LINE – Una semplificazione che funziona !

Con un comunicato stampa del 5 novembre 2015, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali evidenzia i risultati positivi della nuova procedura di rilascio del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC on-line).

A quattro mesi dall’avvio oltre 1 milione e 200 mila le richieste di certificazione, l’84,6% ha ottenuto il rilascio in tempo reale del documento, che, è opportuno ricordarlo, ha validità di quattro mesi e può essere utilizzato per ogni finalità richiesta dalla legge senza bisogno di richiederne uno nuovo ogni volta.

Un dato positivo, che attesta un’elevata percentuale di conformità ai requisiti di legge da parte delle imprese, migliorando ulteriormente il dato di regolarità riscontrato dopo un mese dall’avvio (l’80,7%).

Riguardo alle restanti richieste, per il 4% circa è stata avviata un’istruttoria che si conclude entro le 72 ore dalla presentazione della domanda con il rilascio di un DURC regolare o con la richiesta di regolarizzazione; mentre per poco più del 10%, è stata accertata un’irregolarità, ovvero una non conformità ai requisiti previsti dalla legge.

Questi dati confermano l’utilità della nuova procedura di rilascio del DURC che riduce i tempi per l’ottenimento della certificazione e, di conseguenza, consente risparmi significativi, in termini di impiego di ore di lavoro, per le imprese, le pubbliche amministrazioni ed i soggetti tenuti al rilascio.

 

LINK:

http://www.lavoro.gov.it/Priorita/Pages/2015_11_05_Durc-on-line—primi-risultati.aspx 

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

Al via l’ANAGRAFE UNICA DIGITALE 

Entro la fine di dicembre 2015 l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente sarà attiva per i Comuni di Cesena (FC) e Bagnacavallo (RA) e da gennaio 2016 coinvolgerà gli altri 27 Comuni pilota che hanno partecipato alla fase di sperimentazione dell’Anagrafe Unica Digitale.

Già in questa prima fase, che include Comuni di diverse dimensioni, saranno coinvolti oltre 6,5 milioni di abitanti. Sulla base di questa prima transizione, proseguirà la diffusione e l’implementazione di tutti gli altri comuni grazie ad un cronoprogramma che prevede il completamento della transizione entro la fine del 2016.

L’anagrafe unica, una volta a regime, consentirà piena interoperabilità e standardizzazione dei dati anagrafici e permetterà il passaggio dalle oltre 8000 banche dati anagrafiche dei Comuni italiani ad un’unica banca dati centralizzata.

I cittadini avranno la possibilità di effettuare ad esempio il cambio di residenza da qualsiasi Comune italiano o di richiedere certificati anagrafici anche in Comuni diversi da quello di residenza.

Le Pubbliche Amministrazioni avranno a disposizione un’unica banca dati – centralizzata – che permetterà un censimento continuo dei cittadini e un interscambio puntuale e completo di dati. Le P.A. potranno inoltre acquisire informazioni anagrafiche consultando online la sola banca dati ANPR, evitando così il mantenimento di onerose banche dati proprietarie.

Al buon esito del progetto contribuiscono anche le amministrazioni che detengono le banche dati nazionali tra cui l’Agenzia delle Entrate, l’ISTAT, l’INPS e la Motorizzazione.

L’ANPR è istituita presso il Ministero dell’Interno, referente del progetto a cui partecipano ANCI in rappresentanza dei Comuni che mantengono la titolarità dei propri dati, SOGEI in qualità di partner tecnologico e AgID con il ruolo di coordinamento delle attività dei progetti del piano strategico crescita digitale e di supporto al Ministero degli Interni e al Dipartimento della Funzione Pubblica per il completamento del quadro normativo e la diffusione del sistema su tutte le PA.

 

Fonte: Sito dell’AgID

 

 

CNDEC

DEPOSITO ATTI SOCIETARI – Il CNDCEC chiede di non ampliare il ruolo di intermediario 

Nel corso di un’audizione, svoltasi il 18 novembre 2015 presso la X Commissione permanente Industria, Commercio e Turismo del Senato, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (CNDCEC) ha manifestato le proprie perplessità su alcune delle novità contenute nel disegno di legge annuale sulla concorrenza (AC 2085).

Nello specifico, la categoria contesta l’estensione nei confronti di intermediari “generici” della possibilità di procedere alla sottoscrizione e al deposito digitale degli atti concernenti alcuni atti societari.

Nonostante siano state eliminate alcune disposizioni che avrebbero determinato la contrapposizione tra soggetti ordinistici, l’attuale disegno di legge, secondo il CNDCEC, “contiene ancora previsioni non condivisibili sulla sottoscrizione digitale di alcuni atti che ineriscono a negozi giuridici di rilevante importanza per l’economia e la collettività”.

La perplessità riscontrata riguarda l’aspetto della normativa sugli interventi relativi al trasferimento di quote di S.r.l. e al deposito di altri atti societari. I commercialisti, infatti, sono contrari alle disposizioni contenute nell’art. 45 (rubricato “Sottoscrizione digitale di taluni atti”), che trasferiscono competenze proprie di alcune professioni regolamentate a soggetti che non sono abilitati all&rsqu o;esercizio della professione, che non vantano competenze specifiche nelle materie oggetto dell’intervento normativo e che, soprattutto, non forniscono all’utenza concrete garanzie circa l’affidabilità della prestazione resa.

Nello specifico, sarebbe infatti previsto che il soggetto obbligato al deposito possa avvalersi dell’assistenza di un intermediario “generico” cui conferire il potere di rappresentanza all’esecuzione dell’adempimento, attraverso il modello uniforme tipizzato con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sottoscritto digitalmente dal rappresentato e allegato alla domanda.

Nell’ottica di aumentare la concorrenza e ridurre gli oneri a carico delle imprese, il CNDCEC propone una modifica all’attuale disciplina del trasferimento d’azienda, di cui all’art. 2556 del Codice civile in modo da estendere agli atti di trasferimento della proprietà ed ai contratti che hanno per oggetto il godimento dell’azienda (con esclusione degli immobili) la procedura di deposito presso il Registro delle imprese prevista per la cessione di quote di S.r.l. fin dal 2008.

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

GESTIONE SEPARATA – Dall’INPS un riepilogo organico delle istruzioni e nuovi chiarimenti 

L’INPS, con la circolare n. 184 del 18 novembre 2015, ha fornito un riepilogo organico delle istruzioni, nonché ulteriori chiarimenti sulla facoltà di computo nella gestione separata, prevista dall’articolo 3 del D.M. 2 maggio 1996, n. 282, nel quale si dispone che “gli iscritti alla gestione separata, che possono far valere periodi contributivi presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti, le forme esclusive e sostitutive della medesima, le gestioni pensionisti che dei lavoratori autonomi, di cui alla legge n. 233 del 1990, hanno facoltà di chiedere nell’ambito della gestione separata il computo dei predetti contributi, ai fini del diritto e della misura della pensione a carico della gestione stessa, alle condizioni previste per la facoltà di opzione di cui all’articolo 1, comma 23, della legge n. 335 del 1995”.

Gli argomenti oggetto di approfondimento della circolare sono i seguenti:

1) Ambito di applicazione. Destinatari della norma e gestioni interessate;

2) Modalità di esercizio della facoltà di computo;

3) Condizioni per l’esercizio della facoltà di computo;

4) Periodi di contribuzione computabili;

5) Prestazioni conseguibili con il computo e relativo regime normativo;

6) Sistema di calcolo e misura del trattamento;

7) Valorizzazione dei periodi contributivi successivi alla decorrenza del trattamento pensionistico conseguito in gestione separata col computo;

8) Istruzioni operative – Aggiornamento delle procedure di prima liquidazione.

 

LINK:

http://www.inps.it/CircolariZIP/Circolare%20numero%20184%20del%2018-11-2015.pdf

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

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GARANZIA GIOVANI – Nasce “SELFIEmployment” – Fondo rotativo per l’accesso al credito agevolato a sostegno di chi avvierà iniziative di autoimpiego ed autoimprenditorialità

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali rende noto che da metà gennaio 2016 erogherà prestiti a tasso zero per importi variabili da un minimo di 5 mila ad un massimo di 50 mila Euro.

Si chiamerà “SELFIEmployment” e sarà operativo da metà gennaio 2016 con una dotazione finanziaria di partenza di 124 milioni.

È il Fondo Rotativo Nazionale promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – la cui gestione sarà affidata ad INVITALIA – per gli iscritti a Garanzia Giovani che avvieranno iniziative di autoimpiego e di autoimprenditorialità attraverso credito agevolato.

I giovani potranno presentare domanda di finanziamento al Fondo per la concessione di prestiti, finalizzati all’avvio di nuove iniziative imprenditoriali, che avranno un importo variabile da un minimo di 5 mila ad un massimo di 50 mila Euro, verranno erogati a tasso di interesse zero senza garanzie personali e con un piano di ammortamento della durata massima di 7 anni.

Il Fondo nasce nell’ambito della policy prevista dal Programma Garanzia Giovani. In tale contesto, l’accesso al credito agevolato, fornito dal Fondo, costituisce l’importante complemento delle attività di supporto all’avvio di impresa e allo Start-up, che sono state già avviate dalle Regioni: al termine del percorso formativo e di accompagnamento, i giovani sono affiancati nella predisposizione del business plan per l’avvio di un’attività imprenditoriale.

L’accordo di finanziamento stipulato con INVITALIA permette la costituzione del fondo per l’erogazione del credito, con una dotazione complessiva attualmente pari a 124 milioni di Euro, conferiti dal Ministero (50 milioni) e dalle Regioni Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia.

INVITALIA provvederà, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla predisposizione dei dispositivi attuativi, all’istruttoria dei business plan, all’erogazione del credito agevolato, alla gestione, controllo e monitoraggio della misura. L’Agenzia renderà inoltre disponibili servizi di tutoraggio per le nuove iniziative ammesse al finanziamento.

Il Fondo è uno strumento finanziario rotativo e, grazie alle restituzioni dei prestiti concessi, sarà utilizzabile per l’intero periodo di Programmazione 2014-2020, con possibile estensione ad un target più ampio rispetto a quello dei soli NEET (Not in Education, Employment or Training)

 

LINK:

www.lavoro.gov.it/Priorita/Documents/Materiale_ppt18.11.2015_4.3.pptx

 

Fonte: www.tuttocamere.it

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CONVENZIONI UNAGRACO MAIN OFFICE:

Logo UNAGRACO_ridisegnato [Convertito]

L’UNAGRACO – Unione Nazionale Commercialisti ed Esperti Contabili nasce nel 1996 con l’intento di dar vita ad un’organizzazione sindacale aperta, democratica e libera da pressioni politiche con la dichiarata missione  di tutelare gli interessi attuali  dei suoi iscritti ponendo grande attenzione agli scenari futuri.

Nonostante gli scenari professionali abbiano subito notevoli cambiamenti nell’ultimo ventennio, lo spirito e la missione di fondo  sono rimasti immutati facendo sì che l’UNAGRACO crescesse massimizzando il sacrificio dei tanti, che nel tempo, hanno voluto e saputo impegnarsi per la difesa e lo sviluppo dei valori della professione.

Le problematiche attuali che richiedono soluzioni pronte, lungimiranti e coraggiose sono molteplici, tuttavia pensiamo che aggredire soltanto i singoli problemi non sia sufficiente e che, piuttosto, sia necessario e fondamentale individuare e contribuire a risolvere soprattutto le cause che li determinano. In questa direzione si concentra la nostra attività affiancando, a questo già gravoso impegno, un’attività di studio e ricerca dei contesti sociali ed economici per la costruzione di una professionalità nuova, più moderna e pronta al cambiamento e per fa ciò crediamo che il confronto e la collaborazione tra persone con esperienze e competenze eterogenee possa essere un punto di forza.

Sotto il profilo operativo è volontà di questa associazione promuovere seminari di studi, corsi professionalizzanti ed occasioni di confronto con chiunque voglia contribuire con proposte ed iniziative che possano migliorare l’attività lavorativa e sindacale. Particolare attenzione sarà dedicata all’informazione ed alla comunicazione attraverso il nuovo sito, al nuovo periodico ed ai contatti diretti con i rappresentanti dell’associazione.

L’attività di un’associazione sindacale è strettamente collegata e proporzionale al suo livello di rappresentanza: maggiore è il numero degli iscritti, maggiori sono le possibilità di intervento in ogni ambito. Sulla base di queste premesse e nella convinzione che per cambiare la storia non bastano singole persone ma idee sostenute da molti, riteniamo che la tua Iscrizione sia importante per lo sviluppo di tutti.

Creare una unione locale nel tuo territorio, inoltre, permetterà agli iscritti di beneficiare delle attività ad oggi intraprese ed usufruire dei seguenti servizi:

• Cosi, seminari ed attività formative

• Tariffe convenzionate per servizi forniti da Aziende nazionali accuratamente selezionate da UNAGRACO:

Main Office s.r.l. (Software gestionale per commercialisti ed aziende)

Caf cndl spa (730 2016 – nessuna sanzione per gli studi unagraco)

Green ICN s.p.a. (Compagnia telefonica – soluzioni per imprese, privati e professionisti)

Ufficio Telematico s.r.l. (Strumenti e facility tecnologiche per lo studio professionale: firma digitale, firma grafometrica)

Previra Assicurazioni s.r.l. (Prodotti assicurativi)

Visura s.p.a. (Fatturazione elettronica alla pubblica aministrazione)

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Agenzia delle Entrate: nelle visure catastali debuttano i metri quadri

Un ufficio dell'agenzia delle entrate, in una foto d'archivio del 4 maggio 2012. Maxi operazione degli ispettori dell' Agenzia delle Entrate tra venerdì sera e le prime ore di questa mattina con un centinaio di controlli in locali, bar e stabilimenti di note località balneari, tra le quali Capri, Portofino, Portocervo. Per i locali notturni i controlli sono avvenuti in collaborazione con agenti Siae. Gli esercizi oggetto della maxi operazione del Fisco in note località balneari di tutta Italia sono stati selezionati dopo una ''preventiva e approfondita attività di analisi del rischio'' basata su elementi informativi presenti in Anagrafe Tributaria e sulla conoscenza del territorio che hanno fatto emergere anomalie e assenza di controlli. E' quanto si apprende da fonti vicine all'operazione. Per quanto riguarda i locali notturni controlli e selezione sono stati svolti in collaborazione con gli ispettori della Siae. ANSA/STRINGER

Non solo vani. Nelle visure catastali fanno il loro debutto i metri quadri. Per 57 milioni di immobili il “documento di riconoscimento” rilasciato dall’Agenzia delle Entrate conterrà nero su bianco anche il dato relativo alle superficie. Una rivoluzione che semplifica anche il calcolo della tassa sui rifiuti.

Nel comunicato diffuso dal Fisco si legge che “L’Agenzia delle Entrate rende disponibile la superficie catastale nelle visure delle unità immobiliari censite nelle categorie dei gruppi A, B e C. Una novità che semplifica la vita ai proprietari di 57 milioni di immobili, mettendo a loro disposizione un dato finora visibile solo nelle applicazioni degli uffici”. Arriva direttamente in visura anche la superficie ai fini Tari, per consentire ai cittadini di verificare con facilità la base imponibile utilizzata per il calcolo della tassa rifiuti”.

Metri quadri visura catastale

Oltre ai dati identificativi dell’immobile (sezione urbana, foglio, particella, subalterno, Comune) e ai dati di classamento (zona censuaria ed eventuale microzona, categoria catastale, classe, consistenza, rendita), da oggi sarà riportata direttamente in visura anche la superficie catastale. E’ una semplificazione che riguarda circa 57 milioni di unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria, iscritte in catasto e corredate di planimetria.

Metri quadri tariffa rifiuti

Le visure si arricchiscono di un’altra informazione importante per i cittadini: la superficie ai fini Tari, che, per le sole destinazioni abitative, non tiene conto di balconi, terrazzi e altre aree scoperte di pertinenza e accessorie. Ciascun proprietario avrà così a portata di mano anche questa informazione, già fornita dall’Agenzia delle Entrate ai Comuni grazie ai flussi di interscambio dati già attivi, per poter verificare la base imponibile utilizzata per il calcolo del tributo sui rifiuti.
In caso di incoerenza tra la planimetria e la superficie calcolata, inoltre, i contribuenti potranno inviare le proprie osservazioni, attraverso il sito dell’Agenzia, e contribuire quindi a migliorare la qualità delle banche dati condivise tra Fisco ed enti locali. Già dal 2013 i Comuni possono segnalare errori di superficie riscontrati su immobili presenti nella banca dati catastale.

Aggiornamento banche dati

La novità, che arriva al termine di un periodo di sperimentazione che ha coinvolto gli uffici provinciali – Territorio di Brindisi, Foggia e Ravenna, lascia al momento fuori, in attesa delle opportune verifiche nell’ambito delle attività di allineamento delle banche dati, gli immobili che presentano un dato di superficie “incoerente”. Quanto agli immobili non dotati di planimetria, che risalgono perlopiù alla prima fase di censimento del Catasto edilizio urbano, e sono di conseguenza privi anche del dato relativo alla superficie, i proprietari possono presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, con procedura Docfa, per l’inserimento in atti della piantina catastale. Una regolarizzazione che, per l’attuale normativa, è d’obbligo se si è intenzionati a vendere.

 

Fonte: www.idealista.it

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NEWSLETTER P.S.C. Novembre 2015:

DIFFUSIONE E RAFFORZAMENTO DELL’ECONOMIA SOCIALE – Previste agevolazioni a favore di imprese sociali, cooperative sociali e ONLUS

Al fine di promuovere la diffusione e il rafforzamento dell’economia sociale, con il Decreto 3 luglio 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 224 del 26 settembre 2015, il Ministero dello Sviluppo Economico ha previsto la istituzione di un “regime di aiuto volto a sostenere la nascita e la crescita delle imprese operanti, in tutto il territorio nazionale, per il perseguimento degli interessi generali e delle finalità di utilità sociale”.

Il regime di aiuto istituito dal presente decreto è destinato ad agevolare le seguenti tipologie di imprese:

  1. a) imprese sociali di cui decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 155, costituite in forma di società;
  2. b) cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, anche non aventi qualifica di imprese sociali ai sensi del decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 155, e relativi consorzi, come definiti dall’art. 8 della legge predetta;
  3. c) società cooperative aventi qualifica di ONLUS ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460. Tali imprese devono essere in possesso dei requisiti indicati all’art. 3, commi 2 e 3.

Saranno ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento finalizzati alla creazione o allo sviluppo delle imprese di cui sopra:

  1. a) compatibili con le rispettive finalità statutarie;
  2. b) organici e funzionali all’attività esercitata;
  3. c) avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione;
  4. d) che presentino spese ammissibili, al netto dell’IVA, non inferiori a euro 200.000,00 (duecentomila/00) e non superiori a euro 10.000.000,00, fermo restando il rispetto dei massimali di aiuto previsti dai regolamenti de minimis.

Saranno ammissibili le spese necessarie alle finalità del programma di investimento, sostenute dall’impresa beneficiaria a partire dalla data di presentazione della domanda e relative all’acquisto di beni e servizi rientranti nelle seguenti categorie:

  1. a) suolo aziendale e sue sistemazioni;
  2. b) fabbricati, opere edili/murarie, comprese le ristrutturazioni;
  3. c) macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica;
  4. d) programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  5. e) brevetti, licenze e marchi;
  6. f) formazione specialistica dei soci e dei dipendenti dell’impresa beneficiaria, funzionali alla realizzazione del progetto;
  7. g) consulenze specialistiche, quali studi di fattibilità economico-finanziaria, progettazione e direzione lavori, studi di valutazione di impatto ambientale;
  8. h) oneri per le concessioni edilizie e collaudi di legge;
  9. i) spese per l’ottenimento di certificazioni ambientali o di qualità;
  10. l) spese generali inerenti allo svolgimento dell’attività d’impresa.

L’apertura dei termini e le modalità per la presentazione della domanda saranno determinate con successivo provvedimento a firma del Direttore Generale della Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo Economico.

 

LINK: www.italiasemplice.gov.it/

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

ARTIGIANATO DIGITALE – Proroga del termine finale di presentazione delle domande di agevolazione.

Con decreto direttoriale del 24 settembre 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 229 del 2 ottobre 2015, è stato disposto che il termine finale per la presentazione delle domande di agevolazione di cui al decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 17 febbraio 2015 menzionato nelle premesse, previsto per il 25 settembre 2015, è posticipato alle ore 12:00 del giorno 15 ottobre 2015.

La proroga si è resa necessaria a seguito delle richieste di proroga inoltrate dalle imprese in considerazione delle difficoltà riscontrate in merito al completamento delle attività di predisposizione delle domande in tempi utili alla loro presentazione, con particolare riferimento alla condizione relativa al numero minimo di imprese facenti parte dell’aggregazione.

Ricordiamo che con il decreto 17 febbraio 2015 sono stati disciplinati, ai sensi dell’art. 1, commi 56 e 57, della Legge 27 dicembre 2014, n. 147 (Legge di stabilità 2014), i termini, le modalità e le procedure per la concessione ed erogazione di agevolazioni in favore di aggregazioni di Imprese riunitesi allo scopo di promuovere attività innovative nell’ambito dell’artigianato digitale e della manifattura sostenibile. Soggetti coinvolti sono le “Imprese artigiane” e le “Microimprese“.

La dotazione del fondo è pari a 5 milioni di euro per l’anno 2014 e a 10 milioni di euro per l’anno 2015.

Con il decreto direttoriale 11 maggio 2015, è stato in seguito previsto che la domanda di agevolazione e la documentazione da allegare alla stessa dovessero essere presentate a partire dalle ore 10:00 del giorno 1° luglio 2015 e fino alle ore 12:00 del giorno 25 settembre 2015, mediante invio all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) dgiai.artigianatodigitale@pec.mise.gov.it

 

LINK:

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/Decreto_direttoriale_24_settembre_2015_artigianato_digitale.pdf

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

STRANIERI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE – Fissate le regole per l’accoglienza e le procedure da applicare per il riconoscimento e la revoca.

E’ stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 214 del 15 settembre 2015, il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142, di attuazione della direttiva 2013/33/UE, che riguarda norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e di attuazione della direttiva 2013/32/UE, che riguarda le procedure da applicare per il riconoscimento e la revoca dello status di protezione internazionale.

Il provvedimento – in vigore dal 30 settembre 2015 – stabilisce le norme relative all’accoglienza dei cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione europea e degli apolidi richiedenti protezione internazionale nel territorio nazionale, comprese le frontiere e le relative zone di transito, nonchè le acque territoriali, e dei loro familiari inclusi nella domanda di protezione internazionale.

Per “richiedente protezione internazionale” è da intendersi “lo straniero che ha presentato domanda di protezione internazionale su cui non è stata ancora adottata una decisione definitiva ovvero ha manifestato la volontà di chiedere tale protezione”.

La “domanda di protezione internazionale” è la domanda presentata ai sensi del D.Lgs. n. 25/2008 (concernente attuazione della direttiva 2005/85/CE recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato, e successive modificazioni), diretta ad ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato o lo status di protezione sussidiaria.

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

cciaaAUTORIFORMA DEL SISTEMA CAMERALE – Accorpamento tra le Camere di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa

Con decreto del 25 settembre 2015, il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato il processo di costituzione della nuova Camera di Commercio denominata “CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI CATANIA, RAGUSA E SIRACUSA DELLA SICILIA ORIENTALE”, mediante accorpamento tra le Camere di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa.

La nuova Camera di Commercio avrà la sede legale in Catania, Via Cappuccini, 2 e sedi secondarie in Ragusa, Piazza della Libertà e in Siracusa, Via Duca degli Abruzzi, 4.

Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico segna l’ultimo passaggio che mancava per chiudere l’iter di accorpamento tra i tre Enti, deliberato in contemporanea dai due Consigli camerali di Ragusa e Siracusa e dal Commissario ad acta della Camera di Catania in data 21 febbraio 2015.

Il dott. Alfio Pagliaro, attuale Segretario generale della Camera di Commercio di Catania, è nominato Commissario ad acta, con il compito di adottare la norma statutaria di composizione del nuovo Consiglio e di avviare le procedure di costituzione del Consiglio della nuova “Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia orientale”.

 

LINK:

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/decreto_25_settembre_2015_catania.pdf

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

AUTORIFORMA DEL SISTEMA CAMERALE – Accorpamento tra le Camere di Commercio di Chieti e Pescara

Con decreto del 25 settembre 2015, il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato il processo di costituzione della nuova Camera di Commercio denominata “CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA CHIETI PESCARA”, mediante accorpamento tra le Camere di Commercio di Chieti e di Pescara.

La nuova Camera di Commercio avrà la sede legale in Chieti, Via F.lli Pomilio snc e sede secondaria in Pescara, Via Conte di Ruvo n. 2.

Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico segna l’ultimo passaggio che mancava per chiudere l’iter di accorpamento tra i due Enti, deliberato dai due Consigli camerali di Pescara il 20 febbraio 2015 e di Chieti l’ 11 maggio 2015.

Il dott. Roberto Pierantoni, attuale Segretario generale della Camera di Commercio di Pescara, è nominato Commissario ad acta, con il compito di adottare la norma statutaria di composizione del nuovo Consiglio e di avviare le procedure di costituzione del Consiglio della nuova “Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Chieti Pescara”.

 

LINK:

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/decreto_25_settembre_2015.pdf

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

REVISIONE DEL SISTEMA FISCALE – Pubblicati gli ultimi cinque decreti legislativi attuativi della delega fiscale

Sono stati pubblicati, sulla Gazzetta Ufficiale n. 233 del 7 Ottobre 2015 – Supplemento Ordinario n. 55, gli ultimi cinque decreti legislativi in attuazione della legge 11 marzo 2014, n. 23 (delega fiscale) riguardanti:

1) la riforma del contenzioso e interpello (D.Lgs. n. 156/2015);

2) il riordino delle agenzie fiscali (D. Lgs. n. 157/2015);

3) la riforma del sistema sanzionatorio penale e amministrativo (D. Lgs. n. 158/2015);

4) la semplificazione e la razionalizzazione delle norme in materia di riscossione (D. Lgs. n. 159/2015);

5) la stima e il monitoraggio dell’evasione fiscale e il monitoraggio e il riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale (D. Lgs. n. 160/2015).

La Legge 11 marzo 2014, n. 23 ha conferito una delega al Governo per la realizzazione di un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita.

La revisione del sistema fiscale di cui alla presente legge – come si legge al comma 2 dell’art. 16 – “persegue l’obiettivo della riduzione della pressione tributaria sui contribuenti, anche attraverso la crescita economica, nel rispetto del principio di equità, compatibilmente con il rispetto dell’articolo 81 della Costituzione nonchè degli obiettivi di equilibrio di bilancio e di riduzione del rapporto tra debito e prodotto interno lordo stabiliti a livello europeo”.

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

imageANTIRICICLAGGIO – Individuati nuovi indicatori di anomalia per le segnalazioni delle operazioni sospette da parte della Pubblica Amministrazione

E’ stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 233 del 7 ottobre 2015, il Decreto 25 settembre 2015, con il quale il Ministero dell’Interno ha determinato gli indicatori di anomalia al fine di agevolare l’individuazione delle operazioni sospette di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo da parte degli uffici della Pubblica Amministrazione.

Vi rientrano «tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative, le aziende e le amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, le regioni, le province, i comuni, le comunità montane e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, le amministrazioni, le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale e le agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni», nonchè le città metropolitane di cui all’art. 1 della legge 7 aprile 2 014, n. 56».

Ricordiamo che gli uffici della Pubblica Amministrazione, ai sensi dell’art. 10, comma 2, lettera g), D.Lgs. n. 231/2007, sono ricompresi fra i soggetti destinatari degli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette di riciclaggio.

Al fine di agevolare l’individuazione delle operazioni sospette, la normativa antiriciclaggio demanda alla competenza del Ministero dell’Interno, su proposta dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, il compito di emanare e aggiornare periodicamente degli appositi indicatori di anomalia.

Indicatori di anomalia sono stati resi disponibili con il decreto del 17 marzo 2011; con questo nuovo decreto del 25 settembre 2015, il Ministero istituisce i nuovi indicatori riferibili agli uffici della Pubblica Amministrazione. In particolare, il decreto identifica tra i destinatari “i soggetti nei cui confronti gli uffici della P.A. svolgono un’attività finalizzata a realizzare un’operazione a contenuto economico, connessa con la trasmissione o la movimentazione di mezzi di pagamento o con la realizzazione di un obiettivo di natura finanziaria o patrimoniale ovvero nei cui confronti sono svolti i controlli di competenza degli uffici medesimi” (art. 2, comma 2).

Gli indicatori di anomalia – come si legge all’articolo 3 – sono finalizzati a “ridurre i margini di incertezza connessi con valutazioni soggettive e hanno lo scopo di contribuire al contenimento degli oneri e al corretto e omogeneo adempimento degli obblighi di segnalazione di operazioni sospette”.

L’elencazione degli indicatori di anomalia, pertanto, non è esaustiva anche in considerazione della continua evoluzione delle modalità di svolgimento delle operazioni.

Nello specifico, gli indicatori contenuti nell’Allegato al decreto sono ripartiti nelle seguenti tre tipologie:

  1. Indicatori di anomalia connessi con l’identità o il comportamento del soggetto cui è riferita l’operazione;
  2. Indicatori di anomalia connessi con le modalità (di richiesta o esecuzione) delle operazioni;
  3. Indicatori specifici per settore di attività (controlli fiscali; appalti; finanziamenti pubblici).

Le procedure interne sono specificate all’art. 6. Gli operatori della P.A. saranno tenuti a effettuare le segnalazioni alla UIF (Unità di Informazione Finanziaria) della Banca d’Italia. La segnalazione dovrà contenere i dati, le informazioni, la descrizione delle operazioni ed i motivi del sospetto indicati dalla stessa UIF con provvedimento del 4 maggio 2011, utilizzando l’apposito portale INFOSTAT-UIF, previa adesione al sistema di segnalazione online.

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

cdpCERTIFICATO DI PROPRIETA’ DIGITALE (CDPD) – Al via dal 5 ottobre 2015 – L’ACI vara il progetto Semplific@auto – Verso una completa digitalizzazione dei processi di registrazione della proprietà dei veicoli

Inizia una rivoluzione nel mondo delle pratiche auto. Il punto di partenza è la nascita del Certificato di Proprietà Digitale (CDPD) che dal 5 ottobre 2015 sostituisce il tradizionale certificato cartaceo che non sarà più prodotto e consegnato.

Ai nuovi acquirenti di veicoli e a chi effettuerà dal 5 ottobre in poi trascrizioni o annotazioni successive, verrà, infatti, rilasciata unicamente la ricevuta dell’avvenuta registrazione nel PRA.

Sulla ricevuta è presente il Codice di Accesso con il quale il proprietario del veicolo potrà visualizzare da subito il Certificato di Proprietà digitale su internet.

Il Certificato Digitale non può essere smarrito (per le successive formalità sarà sufficiente la targa del veicolo e un documento di identità) e non può essere manomesso per attività illecite. E’ tutto al sicuro sui server dell’ACI.

Ma questo è solo l’inizio. Il Certificato Digitale è, infatti, il primo passo di un più ampio progetto dell’Aci che si chiama Semplific@uto.

L’obiettivo di Semplific@auto è attuare una completa digitalizzazione dei processi di registrazione della proprietà dei veicoli, in applicazione dei principi del Codice dell’Amministrazione Digitale: una radicale semplificazione per i cittadini che aumenterà ulteriormente i livelli di servizio e la sicurezza già garantiti dal PRA.

Maggiori chiarimenti giungono dall’ACI attraverso la lettera-circolare del 28 settembre, Prot. 7641, con la quale vengono illustrate le novità derivanti dall’introduzione del CDPD.

A questa lettera-circolare farà seguito un secondo documento attraverso, con il quale verranno fornite ulteriori indicazioni sul piano di progressiva diffusione, in tutte le Province, delle suddette nuove procedure/funzioni di Semplific@auto, che avrà inizio dal 19 ottobre prossimo (a partire dalla quattro Provincie ”pilota”: Roma, Chieti, Pordenone e Cosenza), nonché sulla modalità di adesione alle stesse da parte degli Sportelli Telematici dell’Automobilista (STA).

 

LINK:

http://www.aci.it/archivio-notizie/notizia.html?tx_ttnews[tt_news]=1763&cHash=bd4fde78e24ddbcc9baf43bfb711515e

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

A PORDENONE AL VIA IL PRIMO “TRIBUNALE PRIVATO” – Collaborazione tra notai e avvocati per offrire ai cittadini cause rapide e costi bassi

Pordenone sarà una delle prima città italiane a dotarsi di un “Tribunale privato”, composto esclusivamente da professionisti: una camera arbitrale per risolvere in modo veloce, e con costi chiari sin dall’inizio, ogni tipologia di controversia e contribuire al contempo a ridurre il carico della giurisdizione ordinaria.

A dar vita a questo “giudice privato” sono stati il Consiglio Notarile di Pordenone, presieduto dal notaio Francesco Simoncini e l’Ordine degli avvocati, con a capo l’avvocato Rosanna Rovere.

Il pool di professionisti, avvocati e notai, valuteranno i singoli casi ed emetteranno lodi con valore di autentiche sentenze.

I procedimenti arbitrali si svolgeranno secondo le norme previste dalla vigente legge in tema di arbitrati rituali, con rispetto dei principi del contraddittorio e di concessione dei termini per l’adeguata difesa delle parti.

La camera arbitrale svolgerà la propria attività mediante procedimenti arbitrali rituali in tutte le materie compromettibili, cui le parti accedano in forza di una clausola arbitrale, di un compromesso o di convenzione di arbitrato in materia non contrattuale, o che siano delegate dall’autorità giudiziaria.

La collaborazione tra i professionisti consentirà a tutti – cittadini, società, operatori economici e pubbliche amministrazioni – di risolvere le controversie in modo celere e trasparente, con la doppia garanzia di un costo preventivato sin dalla prime fasi e di un’indipendenza totale dell’organo giudicante.

La sede della camera arbitrale è per ora ubicata in piazza Giustiniano n. 5, dove si trova già l’organismo di mediazione; le due istituzioni non vanno tuttavia confuse in quanto quest’ultimo è un organo previsto dalla legge e a cui bisogna necessariamente ricorrere prima di una causa giudiziaria, mentre l’arbitro è un giudice terzo a cui ci si rivolge volontariamente.

 

Fonte: Consiglio Nazionale del Notariato

 

 

pecISCRIZIONE DELL’INDIRIZZO PEC NEL REGISTRO DELLE IMPRESE – Procedura semplificata – Possibile l’invio massivo degli indirizzi

Il Ministero dello Sviluppo Economico, con parere del 20 ottobre 2015, Prot. 209160, ha fornito chiarimenti in merito alla possibilità di iscrivere massivamente gli indirizzi PEC delle imprese individuali e delle società nel Registro delle imprese confermando così una procedura semplificata già prevista in passato (anno 2013) quando fu necessario adempiere all’obbligo di legge di iscrizione delle caselle di PEC da parte delle imprese individuali (si vedano le note ministeriali del 2 aprile 2013 e del 19 marzo 2014).

Il Ministero dello Sviluppo Economico, nel confermare quanto previsto dalle due precedenti note del 2 aprile 2013 e del 19 marzo 2014, la modalità semplificata di trasmissione massiva dei dati al Registro delle imprese, non ha mancato di ricordare che tale adempimento comporta “una riduzione dei costi che graverebbero sull’impresa ed una riduzione dei tempi nella predisposizione delle domande, con l’ulteriore vantaggio di poter avere iscritte velocemente nel registro delle imprese e in INI PEC le nuove caselle di posta elettronica certificata valide ed attive”.

 

LINK:

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/PEC_rinnovo_massive_UC_TV.pdf

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

logo_inpsPROGETTO MOBILE INPS – Disponibili due nuove funzionalità

Con messaggio n. 6383 del 15 ottobre 2015, l’INPS ha reso noto che, allo scopo di raggiungere una sempre maggiore vicinanza ed immediatezza nella fornitura di servizi ed informazioni, dopo l’attivazione del servizio “Informazioni sportelli sede”, operativo dallo scorso 9 aprile 2015, sono state realizzate – a decorrere dal 6 ottobre 2015 – le seguenti ulteriori funzionalità:

– Servizio “Stato domanda”, che consente agli utenti interessati di visualizzare lo stato di lavorazione di una richiesta inviata all’Istituto, fornendo all’ingresso il codice fiscale e un identificativo della pratica (numero Domus o numero Protocollo);

– Servizio “Stato pagamenti”, consente di visualizzare il dettaglio di un pagamento erogato dall’Istituto a favore dell’utente interessato, a fronte di una o più prestazioni pensionistiche o non pensionistiche. Anche in questo caso, ciascun utente può accedere al servizio fornendo il proprio codice fiscale e PIN;

– Servizio “Cedolino pensione gestione privata”, che consente la visualizzazione del cedolino della pensione gestione privata.

E’ stata, inoltre, prevista una nuova funzionalità nel servizio di “INPS risponde”: si tratta della possibilità di inserire richieste tramite autenticazione con PIN e la possibilità di attivare un sollecito.

Inoltre l’Istituto informa che le richieste di informazioni sul servizio possono essere inviate, via mail, all’indirizzo di posta elettronica francescantonio.mollica@inps.it, mentre le eventuali segnalazioni di problematiche di carattere tecnico possono essere inviate, sempre via mail, all’indirizzo di posta elettronica mauro.tarallo@inps.it.

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

INFORMAZIONI COMMERCIALI – Adottato il codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento dei dati personali – Entrerà in vigore il 1° ottobre 2016

E’ stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 238 del 13 ottobre 2015, il “Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento dei dati personali effettuato a fini di informazione commerciale”, adottato con la Delibera 17 settembre 2015, n. 479.

I dati raccolti dalle società che offrono informazioni sull’affidabilità commerciale di imprenditori e manager dovranno essere reperiti solo da fonti pubbliche o direttamente dall’interessato.

Destinatari del presente Codice deontologico sono tutti i soggetti che prestano a terzi servizi di informazione commerciale, ai sensi dell’art. 134 del R.D. n. 773/1931 (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) e relativi Regolamenti di attuazione.

Per “informazione commerciale” si intende “il dato relativo ad aspetti patrimoniali, economici, finanziari, creditizi, industriali e produttivi di un soggetto”.

Per “attività di informazione commerciale” si intende “l’attività consistente nella fornitura di servizi informativi e/o valutativi che comportano la ricerca, la raccolta, l’elaborazione, l’analisi, anche mediante stime e giudizi, e la comunicazione di informazioni commerciali”. Mentre per “servizio di informazione commerciale” si intende “il servizio concernente l’esecuzione, per conto dei co mmittenti, di operazioni di raccolta, analisi, valutazione, elaborazione e comunicazione delle informazioni provenienti da fonti pubbliche, da fonti pubblicamente e generalmente accessibili da chiunque o   acquisite   direttamente dall’interessato, tali da fornire un valore di conoscenza aggiuntiva ai terzi”.

Le disposizioni del presente Codice deontologico si applicano alle sole informazioni commerciali riferite a persone fisiche ed, in particolare, al trattamento dei dati personali provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque o pubblicamente accessibili da chiunque (c.d. fonti pubbliche), nonchè al trattamento avente ad oggetto i dati personali forniti direttamente dagli interessati, effettuato dai soggetti che prestano a terzi servizi, per finalità di informazione commerciale, nel rispetto dei limiti e delle modalità che le normative vigenti stabilisco no per la conoscibilità, utilizzabilità e pubblicità di tali dati.

Non rientra nell’ambito di applicazione del presente Codice deontologico:

  1. a) il trattamento avente ad oggetto i dati personali raccolti presso soggetti privati diversi dall’interessato, che rimane disciplinato dalle disposizioni del Codice oltre che da eventuali provvedimenti specifici adottati dal Garante, al fine di disciplinare compiutamente questo particolare tipo di trattamento;
  2. b) il trattamento dei dati personali effettuato nell’ambito di Sistemi Informativi Creditizi (SIC).

Il presente Codice, che si applicherà a decorrere dal 1 ottobre 2016, è stato sottoscritto da:

– ANCIC (Associazione nazionale tra le imprese di informazioni commerciali e di gestione del credito),

– FEDERPOL (Federazione italiana degli istituti privati per le investigazioni, per le informazioni e per la sicurezza),

– ABI (Associazione bancaria italiana),

– CONFCOMMERCIO,

– CONFESECENTI,

– CODACONS (Coordinamento di associazioni per la tutela dell’ambiente e dei diritti di utenti e consumatori),

– ASSOUTENTI (Associazione degli utenti dei servizi pubblici) ,

– ADICONSUM (Associazione difesa consumatori e ambiente).

 

LINK:

http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/4324669

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

IMPOSTA DI BOLLO – Esente l’autentica di firma sulla scheda di votazione per il rinnovo dei Consigli territoriali degli Ordini professionali

L’autentica di firma apposta sulla busta contenente la scheda di votazione per il rinnovo dei consigli territoriali degli Ordini professionali, eseguita ai sensi dell’articolo 14 della legge n. 53 del 21 marzo 1990 e trasmessa mediante lettere raccomandata, beneficia dell’esenzione dall’imposta di bollo, di cui all’articolo 1 della Tabella annessa al D.P.R. n. 642 del 1972.

Le autentiche di firma effettuate ai sensi del citato articolo 14 della legge n. 53 del 1990, vanno ricondotte nell’ambito applicativo della citata previsione esentativa in quanto tale disposizione appare volta a garantire gli adempimenti connessi con lo svolgimento del procedimento elettorale.

Sono questi i chiarimenti giunti dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 91/E del 23 ottobre 2015, emanata in risposta ad una richiesta di Interpello avanzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Geologi.

L’obbligatorietà dell’autenticazione della firma nella votazione inviata per raccomandata è prevista dall’articolo 3, comma 7, del D.P.R. 8 luglio 2005, n. 169 e va effettuata tramite i soggetti legittimati a farlo, che sono quelli previsti dall’articolo 14 della legge 21 marzo 1990, n. 53 (ossia: notai; giudici di pace; cancellieri e collaboratori delle cancellerie delle Corti di appello, dei tribunali e delle preture; segretari delle procure della Repubblica; presidenti delle province; sindaci; assessori comunali e provinciali; presidenti dei consigli comunali e provinciali; presidenti e vice presidenti dei consigli circoscrizionali; segretari comunali e provinciali e funzionari incaricati dal sindaco e dal presidente della provincia).

 

Fonte: www.tuttocamere.it

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