Navigazione contenuti

Archvio

Newsletter GENNAIO 2023:

IN BREVE
  • Legge di Bilancio 2023: le novità per contribuenti e imprese
  • Legge di Bilancio 2023: le novità in materia di definizione, ravvedimento, adesione, conciliazione e regolarizzazione
  • Verifica dei nuovi limiti per liquidazioni IVA trimestrale e contabilità semplificata 2023
  • Novità per il pagamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche
  • Pubblicazione delle erogazioni pubbliche ricevute nel 2021
  • Anche nel 2023 divieto di fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie
  • Possibile la fattura analogica nel 2023 anche per i forfetari con ricavi 2022 oltre la soglia
  • La compensazione del credito IVA dal 1° gennaio 2023
  • Dal 1° gennaio 2023 gli interessi legali salgono al 5%
  • Nuova guida Assonime al Codice della crisi d’impresa
  • Bonus pubblicità: entro il 9 febbraio 2023 l’invio della dichiarazione sostitutiva
  • La registrazione degli incassi e dei pagamenti a cavallo d’anno nel regime “di cassa”
  • Deducibilità compensi amministratori
  • Limiti per la tenuta della contabilità di magazzino 2023
  • Attenzione alla verifica dei limiti “de minimis”
  • Le start-up “turismo”
  • L’impatto economico del Superbonus 110% e il costo effettivo per lo Stato
APPROFONDIMENTI
  • Le novità della Legge di Bilancio 2023
  • Legge di Bilancio 2023: le misure di sostegno ai contribuenti

 

PRINCIPALI SCADENZE
 
 
 

 

IN BREVE

MANOVRA 2023

Legge di Bilancio 2023: le novità per contribuenti e imprese

Legge 29 dicembre 2022, n. 197

È stata pubblicata sul Supplemento Ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre 2023 la Legge di Bilancio, legge 29 dicembre 2022, n. 197, approvata definitivamente il 29 dicembre dal Senato.

È quindi ora ufficiale anche l’innalzamento del limite di ricavi o compensi previsto per l’accesso o permanenza nel regime forfetario da 65.000 a 85.000 euro, l’incremento dell’ammontare dei ricavi soglia fino a concorrenza del quale le imprese sono ammesse al regime di contabilità semplificata, l’impossibilità di fruire del c.d. ravvedimento speciale per le dichiarazioni omesse, il mini rinvio della CILAS per il Superbonus 110% e un intervento sul tetto di spesa relativo al bonus mobili ed elettrodomestici.

Vedi l’Approfondimento

 

 

ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE

Legge di Bilancio 2023: le novità in materia di definizione, ravvedimento, adesione, conciliazione e regolarizzazione

Legge 29 dicembre 2022, n. 197

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una serie di disposizioni che permettono ai contribuenti di definire con modalità agevolate, e dunque in deroga alle regole ordinarie, la pretesa tributaria.

Le misure si riferiscono ad un ampio ventaglio di fasi dell’adempimento fiscale, che va dall’accertamento alla cartella di pagamento, fino al contenzioso innanzi alle corti tributarie. È possibile usufruire di dilazioni dei pagamenti dovuti e dell’abbattimento di alcune somme dovute al Fisco a titolo di aggio, di interessi, ovvero a titolo di sconto sulle sanzioni.

Vedi l’Approfondimento

 

 

IVA

Verifica dei nuovi limiti per liquidazioni IVA trimestrale e contabilità semplificata 2023

Legge 29 dicembre 2022, n. 197, art. 1, comma 276

Come ogni anno, nei primi giorni di gennaio è buona cosa verificare il regime fiscale e contabile applicabile nell’esercizio e, in particolare, se può ancora essere mantenuto l’eventuale regime agevolato adottato nell’esercizio precedente.

La Legge di Bilancio 2023 ha modificato i limiti dei ricavi fino a concorrenza del quale le imprese sono ammesse al regime di contabilità semplificata e alla liquidazione IVA con cadenza trimestrale. I nuovi limiti si applicano a decorrere  dal 1° gennaio 2023.

Può effettuare le liquidazioni IVA con periodicità trimestrale soltanto chi ha rispettato, nell’esercizio precedente, il seguente limite di volume d’affari:

  • 500.000 euro per le imprese aventi ad oggetto prestazioni di servizi;
  • 800.000 euro per le imprese che esercitino attività diverse dalla prestazione di servizi.

Per quanto riguarda invece i regimi contabili, il limite dell’ammontare dei ricavi, fino a concorrenza del quale le imprese sono automaticamente ammesse al regime di contabilità semplificata (salvo la possibilità di optare per il regime di contabilità ordinaria), viene stabilito in:

  • 500.000 euro per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizi;
  • 800.000 euro per le imprese aventi per oggetto altre attività.

Il predetto limite non si applica agli esercenti arti e professioni che adottano naturalmente il regime di contabilità semplificata a prescindere dall’ammontare dei compensi percepiti (fatta salva l’opzione per il regime ordinario).

 

 

IMPOSTE INDIRETTE

Novità per il pagamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche

L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato le specifiche tecniche per il pagamento dell’imposta di bollo e la guida, per escludere, dalla selezione per la costituzione dell’Elenco B del bollo, le fatture elettroniche con Tipo Documento TD28 emesse per la comunicazione esterometro nel caso di ricezione di fattura cartacea con addebito IVA da operatore sammarinese per acquisto di beni.

Con l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica, l’art. 6 del D.M. 17 giugno 2014 ha disciplinato l’assolvimento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche, prevedendo l’obbligo di riportare una specifica annotazione su quelle soggette a tale imposta e disponendo modalità e termini di versamento.

Periodicamente, l’importo complessivo dell’imposta di bollo relativa alle fatture elettroniche deve essere versato dal contribuente mediante presentazione di modello F24.

Successivamente al periodo di avvio della fatturazione elettronica, l’art. 12-nonies del D.L. n. 34/2019 (come modificato dal D.M. 4 dicembre 2020) ha previsto che l’Agenzia delle Entrate metta a disposizione dei contribuenti e dei loro intermediari delegati, all’interno del portale “Fatture e corrispettivi”, i dati relativi all’imposta di bollo emergente dalle fatture elettroniche emesse (Elenco A), integrati dall’Agenzia con i dati delle fatture elettroniche che non recano l’indicazione dell’assolvimento dell’imposta di bollo, ma per le quali l’imposta risulta dovuta (Elenco B).

I soggetti IVA possono dunque verificare di aver correttamente assoggettato le fatture elettroniche all’imposta di bollo e, nel caso di omissione dell’indicazione del bollo sulle fatture emesse, possono confermare/arricchire l’integrazione elaborata dall’Agenzia ed effettuare il versamento di tale imposta.

Se, invece, i soggetti IVA ritengono che una o più fatture elettroniche oggetto dell’integrazione elaborata dall’Agenzia non debbano essere assoggettate a imposta di bollo, possono eliminarle dall’integrazione e fornire le relative motivazioni in sede di eventuale verifica da parte dell’Agenzia.

Il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 4 febbraio 2021 ha dettato le regole di funzionamento del nuovo sistema.

 

 

COMUNICAZIONI

Pubblicazione delle erogazioni pubbliche ricevute nel 2021

Il D.L. n. 34/2019 prevede che tutti i soggetti iscritti al Registro delle imprese che hanno beneficiato di erogazioni pubbliche di importo pari o superiore a 10.000 euro hanno l’obbligo di rendicontare le somme ricevute entro il 30 giugno di ogni anno. Per i soggetti che redigono il bilancio in forma abbreviata e per quelli che non sono tenuti a redigere la nota integrativa (imprese individuali, società di persone e micro-imprese) è previsto che l’obbligo sia assolto mediante la pubblicazione degli importi ricevuti sul proprio sito internet oppure sul sito dell’associazione di categoria.

Il decreto Milleproroghe 2022 (D.L. n. 228/2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 15/2022) ha però posticipato al 1° gennaio 2023 l’applicazione delle sanzioni per coloro che non hanno ancora rispettato l’obbligo di rendicontazione delle erogazioni pubbliche ricevute nel 2021.

Ricordiamo che l’inosservanza degli obblighi informativi in materia di sovvenzioni pubbliche, comporta una sanzione amministrativa pecuniaria pari all’1% degli importi ricevuti con un importo minimo di 2.000 euro.

 

 

FATTURAZIONE ELETTRONICA

Anche nel 2023 divieto di fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie

D.L. 29 dicembre 2022, n. 198, art. 3

Il Decreto “Milleproroghe”, D.L. 29 dicembre 2022, n. 198, ha stabilito che anche per il periodo d’imposta 2023 (così come già previsto per gli anni d’imposta dal 2019 al 2022), gli operatori sanitari non potranno emettere fatture in formato elettronico per le prestazioni sanitarie effettuate nei confronti dei privati. Il divieto torna applicabile indipendentemente dell’invio dei dati di spesa al Sistema Tessera Sanitaria (così come era stato affermato per il passato con la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 14/E del 2019).

 

 

FATTURAZIONE ELETTRONICA

Possibile la fattura analogica nel 2023 anche per i forfetari con ricavi 2022 oltre la soglia

Agenzia delle Entrate FAQ 22 dicembre 2022, n. 150

Con la FAQ n. 150, pubblicata il 22 dicembre 2022, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito l’applicazione del limite previsto dall’art. 18 del D.L. n. 36/2022.

DOMANDA:

I contribuenti che nel 2021 erano in regime forfetario e non avevano superato il limite dei 25.000 euro di ricavi/compensi, ragguagliati ad anno previsto dall’art. 18 del D.L. n. 36 del 30 aprile 2022 (convertito in legge n. 79 del 29 giugno 2022), se nel corso del 2022 hanno conseguito ricavi/compensi di importo superiore al citato limite sono obbligati alla fatturazione elettronica dal 1° gennaio 2023 o dal 1° gennaio 2024?

RISPOSTA:

La norma citata prevede che l’obbligo di fatturazione elettronica per i soggetti precedentemente esclusi “si applica a partire dal 1° luglio 2022 per i soggetti che nell’anno precedente abbiano conseguito ricavi ovvero percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a euro 25.000, e a partire dal 1° gennaio 2024 per i restanti soggetti”. Pertanto, come precisato anche dalla circolare n. 26/E del 2022, solo per i contribuenti che nell’anno 2021 hanno conseguito ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25.000 è entrato in vigore dal 1° luglio 2022 l’obbligo di fatturazione elettronica. Per tutti gli altri soggetti forfetari l’obbligo decorrerà dal 1° gennaio 2024, indipendentemente dai ricavi/compensi conseguiti nel 2022.

 

 

IVA

La compensazione del credito IVA dal 1° gennaio 2023

Il credito IVA maturato al 31 dicembre 2022 può essere utilizzato in compensazione con altre imposte e contributi (compensazione “orizzontale” o “esterna”), già a decorrere dalla scadenza del 16 gennaio 2023 (codice tributo 6099 – anno di riferimento 2022), ma solo fino al limite massimo di 5.000 euro.

L’eventuale credito eccedente i 5.000 euro potrà invece essere utilizzato a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale IVA ma soltanto se la dichiarazione IVA annuale riporterà il visto di conformità rilasciato da un professionista abilitato. In alternativa all’apposizione del visto di conformità è possibile far sottoscrivere la dichiarazione dall’organo incaricato ad effettuare il controllo contabile; il limite è elevato a 50.000 euro per le start-up innovative.

I contribuenti “virtuosi” che hanno ottenuto un punteggio ISA, calcolato sul periodo d’imposta 2021, pari ad almeno 8 sono esonerati, fino a 50.000 euro all’anno, dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti, maturati sulla dichiarazione annuale IVA relativa al periodo d’imposta 2022 o, alternativamente, il punteggio pari a 8,5 ottenuto come media tra il voto ISA relativo al periodo d’imposta 2021 e a quello precedente.

Per il periodo d’imposta 2022 la dichiarazione IVA può essere presentata dal 1° febbraio 2022 fino al 2 maggio 2022 – il 30 aprile cade di domenica e il 1° maggio è festivo.

In tutti i casi di utilizzo a compensazione del credito IVA, il pagamento di ogni singolo modello F24 dovrà avvenire esclusivamente con modalità telematiche (Fisconline/Entratel) e non è consentito l’utilizzo dell’home banking.

La trasmissione telematica delle deleghe di pagamento recanti compensazioni di crediti IVA che superano l’importo annuo di 5.000 euro può essere effettuata non prima che siano trascorsi 10 giorni dalla presentazione della dichiarazione o dell’istanza da cui il credito emerge, indipendentemente dalla data di addebito indicata.

Per chi avesse maturato nel 2021 un credito IVA compensabile, non interamente utilizzato in compensazione nel corso del 2022, potrà proseguirne l’utilizzo (codice tributo 6099 – anno 2021) fino a quando non sarà presentata la dichiarazione annuale IVA per il 2022, all’interno della quale il credito dell’anno precedente sarà, per così dire, “rigenerato” andandosi a sommare al credito IVA maturato nel 2022.

Ricordiamo, sempre in tema di compensazioni, che dal 2011 sono operative le disposizioni contenute nell’art. 31 del D.L. n. 78/2010, che ha previsto:

  • da un lato il divieto di utilizzare in compensazione i crediti erariali in presenza di debiti superiori a 1.500 euro per i quali sia scaduto il termine di pagamento (pena l’applicazione di una sanzione del 50% dell’importo indebitamente compensato),
  • e, dall’altro, la possibilità di pagare, anche in parte, i ruoli erariali tramite compensazione.

Si precisa anche che la disciplina sulla compensazione dei crediti IVA sopra illustrata riguarda soltanto la compensazione “orizzontale” o “esterna” dei crediti IVA, e non anche la compensazione cosiddetta “verticale” o “interna”, ossia la compensazione dei predetti crediti con l’IVA dovuta a titolo di acconto, di saldo o di versamento periodico.

Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 (D.L. n. 193/2016), convertito in legge n. 225/2016 ha innalzato da 15.000 a 30.000 euro l’ammontare di eccedenza IVA a credito che può essere richiesta a rimborso senza la necessità di prestare la garanzia o l’asseverazione. L’innalzamento del limite non ha però riguardato l’ipotesi della compensazione ma solo quella del rimborso.

 

 

RISCOSSIONE

Dal 1° gennaio 2023 gli interessi legali salgono al 5%

D.M. 13 dicembre 2022

Il decreto del MEF del 13 dicembre 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 292 del 15 dicembre 2022, ha stabilito che a partire dal 1° gennaio 2023 il tasso di interesse legale salga al 5% in ragione d’anno.

La variazione ha risvolti di varia natura: in ambito fiscale incide per esempio sul calcolo degli interessi dovuti in ipotesi di ravvedimento.

 

 

CRISI D’IMPRESA

Nuova guida Assonime al Codice della crisi d’impresa

Assonime ha pubblicato una Guida che illustra sinteticamente i principali istituti riformati dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.

La Guida non segue l’ordine sistematico del Codice, ma presenta le nuove disposizioni suddividendole in sette capitoli, dedicati rispettivamente a:

(1) i soggetti: doveri delle parti e interessi tutelati;

(2) i diversi stadi di difficoltà dell’impresa;

(3) gli strumenti per la prevenzione della crisi;

(4) gli strumenti per la ristrutturazione dell’impresa;

(5) gli strumenti per la liquidazione;

(6) la regolazione della crisi e dell’insolvenza di gruppo;

(7) profili processuali.

La guida è disponibile sul sito dell‘Associazione.

 

 

INCENTIVI

Bonus pubblicità: entro il 9 febbraio 2023 l’invio della dichiarazione sostitutiva

L’art. 57-bis del D.L. 24 aprile 2017, n. 50, convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, e s.m.i. ha istituito, dall’anno 2018, un credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali, con un incremento minimo dell’1% rispetto agli analoghi investimenti dell’anno precedente, effettuati dalle imprese, dai lavoratori autonomi e dagli enti non commerciali, sulla stampa (giornali quotidiani e periodici, locali e nazionali) e sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale.

L’agevolazione è concessa nel limite massimo dello stanziamento annualmente previsto e nei limiti dei regolamenti dell’Unione europea in materia di aiuti “de minimis“.

A decorrere dall’anno 2019, il credito dell’imposta è previsto nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati. Limitatamente agli anni 2020, 2021 e 2022, il credito d’imposta è concesso nella misura unica del 50% del valore degli investimenti effettuati e viene meno il requisito dell’incremento minimo dell’1% rispetto agli investimenti effettuati l’anno precedente.

Dal 9 gennaio al 9 febbraio 2023 si potrà inviare la dichiarazione sostitutiva per confermare gli investimenti pubblicitari effettuati nel 2022. Il nuovo modello aggiornato e le relative istruzioni sono disponibili sul sito del dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio dei ministri e sul sito dell’Agenzia.

Il credito d’imposta riconosciuto è utilizzabile esclusivamente in compensazione con il modello F24 da presentare tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

La comunicazione per accedere al bonus deve invece essere inviata dal 1° al 31 marzo di ciascun anno.

Il modello può essere trasmesso direttamente dalle imprese, lavoratori autonomi o enti non commerciali interessati a richiedere il credito, tramite una società del gruppo nel caso in cui il richiedente faccia parte di un gruppo societario o tramite gli incaricati alla trasmissione delle dichiarazioni.

 

 

SCRITTURE CONTABILI

La registrazione degli incassi e dei pagamenti a cavallo d’anno nel regime “di cassa”

In vista della chiusura dell’esercizio, ai fini di effettuare correttamente le registrazioni e quindi l’imputazione di costi e ricavi a cavallo d’anno, occorre individuare quando i compensi si considerano percepiti e quando i costi pagati, ovvero quando diventano fiscalmente rilevanti.

Tale problema rileva particolarmente per i professionisti e per le imprese minori in contabilità semplificata, che a seguito dall’abrogazione del regime di competenza (avvenuto nel 2017), adottano anch’esse il regime di cassa.

La questione si pone soprattutto per gli incassi e i pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante, come assegni, bonifici e carta di credito.

Nel caso di utilizzo dei contanti il momento del pagamento e quello dell’incasso coincidono e rileva il momento della consegna (o ricezione) del denaro.

Se il pagamento avviene invece con assegno bancario o circolare, il compenso si considera percepito quando si entra nella disponibilità del titolo di credito, ovvero quando il titolo viene consegnato materialmente; il momento di consegna coincide con la data indicata sull’assegno. Non rileva se il versamento avviene in un secondo momento o in un successivo periodo d’imposta.

Nell’ipotesi in cui il pagamento avviene con bonifico rileva la cosiddetta “data disponibilità” che è la data in cui avviene l’accredito sul conto corrente ed il momento in cui il professionista o l’impresa può utilizzare il denaro.

Se un cliente effettua un pagamento con la carta di credito, il compenso rileva quando avviene l’accredito della somma sul conto corrente del fornitore. Viceversa, in materia di deducibilità, un costo è deducibile nel momento in cui avviene l’utilizzo della carta.

 

 

IRES

Deducibilità compensi amministratori

I compensi agli amministratori di società e di enti sono deducibili nella misura erogata nell’esercizio in base al criterio di cassa allargato (si considerano percepiti, e quindi deducibili per la società, i compensi erogati entro il 12 gennaio dell’anno successivo). L’applicazione del principio di cassa allargato si riflette anche ai fini previdenziali.

Fa eccezione il caso del “professionista” che fattura compensi di “amministratore”: in questo caso i compensi sono deducibili fiscalmente soltanto se liquidati/percepiti entro il 31 dicembre.

 

 

SCRITTURE CONTABILI

Limiti per la tenuta della contabilità di magazzino 2023

Ricordiamo che sono obbligati alla tenuta della contabilità di magazzino i soggetti che per due esercizi consecutivi abbiano superato entrambi i seguenti limiti:

  • ricavi 5.164.000,00 euro;
  • rimanenze finali 1.100.000 euro.

L’obbligo di contabilità di magazzino decorre dal secondo anno successivo al verificarsi delle accennate condizioni e cessa a partire dal primo periodo di imposta successivo a quello in cui, per la seconda volta consecutiva, l’ammontare dei ricavi e il valore delle rimanenze finali risultano inferiori ai sopraccitati limiti.

 

 

INCENTIVI

Attenzione alla verifica dei limiti “de minimis”

Lo Stato e la Pubblica Amministrazione in generale possono erogare aiuti alle imprese senza violare le norme europee sulla concorrenza, solo nel limite di determinati massimali, fissati in percentuale sugli investimenti, autorizzati espressamente dalla Commissione europea.

Fanno eccezione a questa regola alcuni aiuti di piccola entità, definiti “de minimis, che si presume non incidano sulla concorrenza in modo significativo.

La nozione di aiuto comprende tutti i tipi di trasferimento di risorse statali e vantaggi economici, che possono essere di tipo diretto o indiretto, come ad esempio:

  • prestiti a fondo perduto;
  • sovvenzioni;
  • contributi in conto interesse;
  • sussidi diretti;
  • esenzioni fiscali;
  • prestiti a tasso agevolato;
  • garanzie o indennità a condizioni favorevoli;
  • disponibilità di immobili ad un valore inferiore a quello di mercato;
  • cancellazione, storno o conversione di debiti;
  • rinuncia a profitti o altri rendimenti su fondi pubblici;
  • sostegni all’esportazione;
  • agevolazioni per attirare investimenti in un’area geografica.

Anche in questo caso però, per stabilire se un’impresa possa ottenere una agevolazione in regime de minimis e l’ammontare della agevolazione stessa, occorre sommare tutti gli aiuti ottenuti da quella stessa impresa (o gruppo di imprese) in regime de minimis, nell’arco di tre esercizi finanziari (l’esercizio in cui l’aiuto è concesso più i due precedenti). In particolare, l’importo massimo degli aiuti di questo tipo ottenibili da una impresa non può superare, nell’arco di tre anni:

  • i 200.000 euro (fino al 2006 il limite era di 100.000 euro),
  • o i 500.000 euro per gli aiuti riconosciuti alle imprese a titolo di compensazione per la fornitura di Servizi di interesse economico generale (SIEG).

Ai fini di questa normativa, per “impresa” si intende qualsiasi entità che eserciti un’attività economica, a prescindere dal suo status giuridico e dalle sue modalità di finanziamento. Si intende quindi per impresa unica l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle relazioni di collegamento seguenti, da verificare sia a monte che a valle dell’impresa richiedente l’incentivo:

  1. un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra impresa;
  2. un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un’altra impresa;
  3. un’impresa ha il diritto di esercitare un’influenza dominante su un’altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest’ultima o in virtù di una clausola dello statuto di quest’ultima;
  4. un’impresa azionista o socia di un’altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell’altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest’ultima.

La costante verifica degli aiuti ricevuti è molto importante, soprattutto nei gruppi societari:

  • sia perché qualora l’importo complessivo dell’aiuto concesso nel quadro di una misura d’aiuto superi il suddetto massimale, tale importo d’aiuto decadrà,
  • ma anche perché spesso, nelle istanze di richiesta di agevolazioni, viene richiesta una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ex art. 47, D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 (e quindi con sanzioni penali in caso di dichiarazioni non veritiere o di formazione o uso di atti falsi)

 

 

IMPRESE

Le start-up “turismo”

L’art. 11-bis inserito nel D.L. n. 83/2014 in sede di conversione prevede che si considerino start-up innovative, in aggiunta a quanto stabilito dall’art. 25, comma 2, lett. f), del D.L. n. 179/2012 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221/2012) anche le società che abbiano come oggetto sociale la promozione dell’offerta turistica nazionale, attraverso l’uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali, in particolare, agendo attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche.

Tali servizi devono riguardare:

  • la formazione del titolare e del personale dipendente, la costituzione e l’associazione di imprese turistiche e culturali, strutture museali, agenzie di viaggio al dettaglio, uffici turistici di informazione e accoglienza per il turista e tour operator di autotrasporto, in modo tale da aumentare qualitativamente e quantitativamente le occasioni di permanenza nel territorio;
  • l’offerta di servizi centralizzati di prenotazione in qualsiasi forma, compresi sistemi telematici e banche di dati in convenzione con agenzie di viaggio o tour operator, la raccolta, l’organizzazione, la razionalizzazione nonché l’elaborazione statistica dei dati relativi al movimento turistico;
  • l’elaborazione e lo sviluppo di applicazioni web che consentano di mettere in relazione aspetti turistici culturali e di intrattenimento nel territorio nonché lo svolgimento di attività conoscitive, promozionali e di commercializzazione dell’offerta turistica nazionale, in forma di servizi di incoming ovvero di accoglienza di turisti nel territorio di intervento, studiando e attivando anche nuovi canali di distribuzione.

 

 

AGEVOLAZIONI

L’impatto economico del Superbonus 110% e il costo effettivo per lo Stato

Documento di Ricerca – L’impatto economico del Superbonus 110%

La Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha pubblicato un interessante studio su L’impatto economico del superbonus 110% e il costo effettivo per lo Stato dei bonus edilizi (disponibile on line).

Lo Studio evidenzia come le relazioni tecniche che hanno accompagnato il lancio del superbonus 110% abbiano fortemente sottostimato gli effetti finanziari dell’incentivo. Dai dati effettivamente rilevati, la misura, nonostante sia risultata molto più costosa di quanto previsto, ha un ritorno finanziario per le casse pubbliche anch’esso molto più alto di quanto stimato, a cui vanno aggiunti i rilevanti effetti positivi sull’occupazione e sul reddito di famiglie e imprese, che sono stati essenziali per il rilancio non solo del comparto edilizio ma del sistema Paese nel suo insieme, già pesantemente colpito, prima, dalla pandemia e, poi, dal conflitto russo-ucraino.

Dalla ricerca della FNC emerge come, nel biennio 2020-2021, per ogni euro di uscita finanziaria pubblica in termini di crediti o detrazioni fiscali riconosciuti ai contribuenti, grazie agli effetti moltiplicativi in termini economici, sono ritornati allo Stato 43,3 centesimi, con un costo netto pari quindi a 56,7 centesimi.

L’intento della Fondazione Nazionale dei Commercialisti è quello di offrire dati e considerazioni tecniche che potranno essere d’ausilio al decisore politico per individuare in modo obiettivo un credibile punto di caduta nel dibattito sul futuro del superbonus e permettere valutazioni adeguate e scevre da posizioni preconcette, in merito all’utilizzo delle detrazioni fiscali quale strumento a supporto di politiche economiche e di sostenibilità ambientale che presentano impatti estremamente rilevanti per il sistema economico delle imprese e delle famiglie, oltre che per il bilancio dello Stato.

 

 

APPROFONDIMENTI

MANOVRA 2023

Le novità della Legge di Bilancio 2023

Legge 29 dicembre 2022, n. 197

È stata pubblicata sul Supplemento Ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29 dicembre 2022 la Legge di Bilancio, legge 29 dicembre 2022, n. 197, approvata definitivamente il 29 dicembre dal Senato.

È quindi ora ufficiale la riforma che prevede anche l’innalzamento del limite di ricavi o compensi previsto per l’accesso o permanenza nel regime forfetario da 65.000 a 85.000 euro, l’incremento dell’ammontare dei ricavi soglia fino a concorrenza del quale le imprese sono ammesse al regime di contabilità semplificata, l’impossibilità di fruire del c.d. ravvedimento speciale per le dichiarazioni omesse, il mini rinvio della CILAS per il Superbonus 110% ed un intervento sul tetto di spesa relativo al bonus mobili ed elettrodomestici.

Si riporta una sintesi delle principali misure in ambito fiscale.

  • Regime forfetario: è elevato il limite di ricavi o compensi previsto per l’accesso o permanenza nel regime forfetario da 65.000 a 85.000 euro (di cui all’art. 1, comma 54, della legge n. 190/2014). Il nuovo limite entrerà in vigore a partire dal periodo d’imposta 2023. Viene prevista inoltre la cessazione del regime forfetario dall’anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti risultino superiori a 100.000 euro. La relativa IVA è dovuta a partire dalle operazioni poste in essere che abbiano determinato il superamento del limite stabilito. Per il periodo in cui si dovesse verificare il superamento del limite di 100.000 euro dei ricavi o compensi, la determinazione del reddito seguirà le modalità ordinarie con effetti dallo stesso periodo d’imposta.
  • Limite all’utilizzo del contante: è innalzata da 1.000 a 5.000 euro la soglia prevista per il trasferimento di denaro contante. Rispetto al 2022, nulla cambia invece nel 2023 per quanto agli obblighi in materia di accettazione di pagamenti POS.
  • Flat tax incrementale: le persone fisiche titolari di reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo possono godere, ai fini IRPEF, di una flat tax incrementale opzionale. Per il 2023 l’eccedenza del reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo rispetto al più elevato importo del reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo dichiarato negli anni 2020, 2021 e 2022, può essere assoggettata a tassazione agevolata nella misura del 15%, con un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali. La base imponibile interessata dall’agevolazione non può comunque essere superiore a 40.000 euro, è inoltre prevista una franchigia nella misura del 5% regolarmente soggetta ad IRPEF.
  • Tax credit gas ed energia: è riconosciuto anche per il 1° trimestre 2023 il credito di imposta previsto a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica (c.d. “energivore”), i cui costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del quarto trimestre 2022 e al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, hanno subìto un incremento superiore al 30% rispetto al medesimo periodo del 2019, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall’impresa, nella misura del 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel 1° trimestre 2023. Il credito di imposta è inoltre riconosciuto anche relativamente alla spesa per l’energia elettrica prodotta dalle predette imprese e dalle stesse autoconsumata nel 1° trimestre 2023. Per le imprese in possesso di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, diverse dalle imprese “energivore”, è previsto un credito d’imposta del 35% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2023, qualora il prezzo della stessa, calcolato sulla base della media riferita al quarto trimestre 2022, al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbia subìto un incremento del costo per kWh superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019. Per le imprese a forte consumo di gas naturale si prevede un credito d’imposta del 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas naturale consumato nel primo trimestre 2023, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al quarto trimestre 2022, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS), abbia subìto un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre del 2019. Per le imprese diverse da quelle “gasivore” è previsto un credito d’imposta pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas, consumato nel primo trimestre 2023, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al 4° trimestre 2022, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS), abbia subìto un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre del 2019.
  • Oneri generali di sistema: è disposto, per il 1° trimestre 2023, l’azzeramento delle aliquote degli oneri generali di sistema elettrico per le utenze domestiche e le utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW.
  • IVA sul gas metano, teleriscaldamento e pellet: le somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi di gennaio, febbraio e marzo 2023, sono assoggettate all’aliquota IVA del 5%. Passa dal 22% al 5% l’aliquota per le fatture dei consumi nel primo trimestre del 2023 dei servizi di teleriscaldamento e dal 22% al 10% quella del pellet per tutto il 2023.
  • Redditi domenicali ed agrari: è prorogato per l’anno 2023 l’art. 1, comma 44, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Legge di Stabilità 2017), secondo cui i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti nella previdenza agricola, non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini IRPEF.
  • Imposta sostitutiva sulle riserve di utili: viene introdotto un regime facoltativo di affrancamento o di rimpatrio degli utili e delle riserve di utili risultanti dal bilancio delle partecipate estere relativo all’esercizio chiuso nel periodo di imposta antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022.
  • Assegnazione agevolata ed estromissione dei beni: è introdotta un’agevolazione relativa all’assegnazione agevolata ai soci dei beni di imprese individuali. La norma di favore prevede la determinazione della base imponibile in riferimento al valore catastale dell’immobile (in luogo del valore normale), una imposta sostitutiva sulla plusvalenza come sopra calcolata del 8% (in caso di società non operativa l’imposta sostituiva è elevata al 10,5% e al 13% nel caso in cui, per effetto della assegnazione, la società dovesse utilizzare in contropartita della fuoriuscita contabile del cespite assegnato, riserve di patrimonio netto in sospensione d’imposta), l’imposta di registro ridotta al 50%; le imposte ipotecarie e catastali in misura fissa. Viene inoltre introdotta la possibilità di usufruire dell’estromissione agevolata dei beni dal patrimonio dell’imprenditore individuale. L’estromissione è condizionata al pagamento di una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche nella misura dell’8% della differenza tra il valore normale di tali beni ed il relativo valore fiscalmente riconosciuto.
  • Rideterminazione valore delle partecipazioni e dei terreni: è introdotta la possibilità di rideterminare il valore di acquisto delle partecipazioni non negoziate, dei terreni e delle partecipazioni negoziate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione, posseduti alla data del 1° gennaio 2023.
  • Agevolazioni “prima casa” under 36: viene prorogato al 31 marzo 2023 il regime speciale introdotto dal decreto “Sostegni-bis”, D.L. 25 maggio 2021, n. 73, convertito con modificazioni dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, ai sensi del quale la misura massima della garanzia rilasciata dal Fondo è stata elevata, per le categorie prioritarie (giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, conduttori di alloggi IACP e giovani di età inferiore ai 36 anni), dal 50% fino all’80% della quota capitale, qualora in possesso di un ISEE non superiore a 40.000 euro annui e per mutui di importo superiore all’80% del prezzo dell’immobile, compreso di oneri accessori. Si prorogano di un anno, fino al 31 dicembre 2023, anche le speciali agevolazioni in materia di imposte indirette previste per l’acquisto e per il relativo finanziamento della “prima casa” di abitazione disposto a favore dei giovani che hanno il duplice requisito, anagrafico ed economico (non aver compiuto 36 anni di età e avere un ISEE non superiore a 40.000 euro annui).
  • Superbonus 110% e altri bonus: rimane la detrazione nella misura del 110% sulle spese sostenute nel 2023 anche per i lavori condominiali relativamente ai quali la CILAS è stata presentata dopo il 25 novembre 2022, purché entro il 31 dicembre 2022, nonché per i lavori agevolati che comportano la demolizione e ricostruzione degli edifici per i quali l’istanza di acquisizione del titolo edilizio abilitativo sia stata presentata dopo il 25 novembre 2022, purché entro il 31 dicembre 2022. In pratica, per poter continuare ad avere il superbonus al 110% sulle spese 2023, i condomini devono aver deliberato i lavori entro il 18 novembre, nel qual caso è “sufficiente” il deposito della CILAS entro il 31 dicembre 2022 o aver deliberato i lavori tra il 19 e il 24 novembre, nel qual caso è necessario aver anche depositato la CILAS entro il 25 novembre 2022. È disposta la proroga del bonus mobili ed elettrodomestici nella misura del 50% delle spese, con il limite di 8.000 euro, ma soltanto per le spese sostenute nel 2023.
  • Detrazione IVA per acquisto immobili green: è possibile detrarre dall’IRPEF lorda il 50% dell’IVA pagata in relazione all’acquisto, effettuato entro il 31 dicembre 2023, di unità immobiliari a destinazione residenziale, di classe energetica A o B ai sensi della normativa vigente, cedute dalle imprese costruttrici delle stesse (sono esclusi gli immobili merce e gli immobili utilizzati nell’esercizio dell’impresa). La detrazione è ripartita in dieci quote costanti nell’anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d’imposta successivi.
  • Riversamento credito R&S: posticipato al 30 novembre 2023 il termine per il riversamento del credito indebitamente utilizzato. Si estende dal 30 ottobre 2023 al 30 novembre 2023 il termine per presentare la domanda per il riversamento del credito ricerca e sviluppo.
  • Incremento dei limiti per la tenuta della contabilità semplificata: è elevato l’ammontare dei ricavi fino a concorrenza del quale le imprese sono ammesse al regime di contabilità semplificata, di cui all’art. 18 del D.P.R. n. 600/1973. Detto regime è applicabile alle imprese individuali, s.n.c., s.a.s. e ai soggetti equiparati ai sensi dell’art. 5 del TUIR e agli enti non commerciali esercenti un’attività commerciale in via non prevalente. Per effetto della modifica, il regime è adottato “naturalmente” se i ricavi, di cui agli artt. 57 e 85 del TUIR, non superano: 500.000 euro (prima 400.000), per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizi; 800.000 euro (prima 700.000), per le imprese aventi per oggetto altre attività. I nuovi limiti di ricavi si applicheranno a decorrere dal 1° gennaio 2023.
  • Regolarizzazione delle irregolarità, adesione agevolata, definizione agevolata, conciliazione, ravvedimento speciale e stralcio: sono state introdotte una serie di norme in materia di regolarizzazione con il Fisco.

 

 

ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE

Legge di Bilancio 2023: le misure di sostegno ai contribuenti

Legge 29 dicembre 2022, n. 197

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una serie di disposizioni che permettono ai contribuenti di definire con modalità agevolate, e dunque in deroga alle regole ordinarie, la pretesa tributaria.

Le misure si riferiscono a un ampio ventaglio di fasi dell’adempimento fiscale, che va dall’accertamento alla cartella di pagamento, fino al contenzioso innanzi alle corti tributarie. È possibile usufruire di dilazioni dei pagamenti dovuti e dell’abbattimento di alcune somme dovute al Fisco a titolo di aggio, di interessi, ovvero a titolo di sconto sulle sanzioni.

Definizione agevolata controlli automatizzati

È possibile definire con modalità agevolate le somme dovute a seguito del controllo automatizzato (c.d. avvisi bonari), relative ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, per le quali il termine di pagamento non sia ancora scaduto alla data di entrata in vigore del provvedimento in commento, ovvero i cui avvisi siano stati recapitati successivamente a tale data. Tali importi possono essere definiti con il pagamento: delle imposte e dei contributi previdenziali; degli interessi e delle somme aggiuntive; delle sanzioni nella misura ridotta del 3% (in luogo del 30% ridotto a un terzo), senza riduzione sulle imposte non versate o versate in ritardo. È prevista poi la definizione agevolata delle somme derivanti da controlli automatizzati le cui rateazioni sono ancora in corso all’entrata in vigore della norma in parola, mediante pagamento del debito residuo a titolo di imposte e contributi previdenziali, interessi e somme aggiuntive. Anche in tal caso le sanzioni sono dovute nella misura del 3%.

Sanatoria irregolarità formali

È possibile sanare le irregolarità, le infrazioni e le inosservanze di obblighi o adempimenti, di natura formale, non rilevanti sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, ai fini dell’IVA e dell’IRAP e sul pagamento di tali tributi, se commesse fino al 31 ottobre 2022, mediante la loro rimozione e il versamento di una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni, eseguito in due rate di pari importo, la prima entro il 31 marzo 2023 e la seconda entro il 31 marzo 2024.

Ravvedimento speciale

In deroga all’ordinaria disciplina del ravvedimento operoso è consentito regolarizzare le dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a quelli precedenti, purché le relative violazioni non siano state già contestate alla data del versamento del dovuto (in unica soluzione o alla prima rata), mediante la rimozione dell’irregolarità o dell’omissione e il pagamento dell’imposta, degli interessi e delle sanzioni, queste ultime ridotte a un diciottesimo del minimo edittale irrogabile.

Definizione agevolata atti di accertamento

Vi è la possibilità di definire con modalità agevolate gli atti del procedimento di accertamento adottati dall’Agenzia delle Entrate, purché non impugnati e per i quali non siano decorsi i termini per presentare ricorso, nonché quelli notificati dall’Agenzia delle Entrate entro la data del 31 marzo 2023. Sono previste sanzioni ridotte, da un terzo a un diciottesimo del minimo previsto dalla legge, per gli accertamenti con adesione relativi a: processi verbali di constatazione consegnati entro la data del 31 marzo 2023; avvisi di accertamento, rettifica e liquidazione, non impugnati e ancora impugnabili, nonché avvisi notificati entro il 31 marzo 2023. La medesima riduzione sanzionatoria a un diciottesimo è applicata anche agli atti di accertamento con adesione relativi agli inviti a comparire per l’avvio del procedimento di definizione dell’accertamento. Le norme consentono di definire in acquiescenza avvisi di accertamento, di rettifica e quelli di liquidazione, non impugnati e ancora impugnabili nonché quelli notificati fino al 31 marzo 2023, con analoga riduzione sanzionatoria a un diciottesimo delle sanzioni irrogate. La medesima riduzione delle sanzioni è applicata nel caso di acquiescenza agli atti di recupero non impugnati e ancora impugnabili, in tal caso con pagamento degli interessi. Le somme dovute possono essere anche dilazionate.

Definizione agevolata delle controversie tributarie

È disciplinata la definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti alla data di entrata in vigore della norma medesima, anche in Cassazione e a seguito di rinvio, in cui è parte l’Agenzia delle Entrate, aventi ad oggetto atti impositivi (avvisi di accertamento, provvedimenti di irrogazione delle sanzioni e ogni altro atto di imposizione), mediante il pagamento di un importo pari al valore della controversia. Se il ricorso pendente è iscritto in primo grado, la controversia può essere definita con il pagamento del 90% del valore della controversia. Se vi è soccombenza dell’Agenzia delle Entrate, le controversie pendenti possono essere definite con il pagamento del 40% del valore della controversia, in caso di soccombenza dell’Agenzia nella pronuncia di primo grado e del 15% del valore, in caso di soccombenza della medesima Agenzia nella pronuncia di secondo grado.

Conciliazione agevolata

In alternativa alla definizione agevolata delle controversie, è consentito definire, entro il 30 giugno 2023, con un accordo conciliativo fuori udienza le controversie tributarie pendenti, aventi ad oggetto atti impositivi in cui è parte l’Agenzia delle Entrate. All’accordo conciliativo si applicano le sanzioni ridotte ad un diciottesimo del minimo previsto dalla legge (in luogo di 40 o 50% del minimo, ordinariamente previsto secondo il grado di giudizio in cui interviene la conciliazione), gli interessi e gli eventuali accessori.

Rinuncia agevolata alle controversie

In alternativa alla definizione agevolata delle controversie è possibile usufruire della rinuncia agevolata, entro il 30 giugno 2023, alle controversie tributarie in cui è parte l’Agenzia delle Entrate e che sono pendenti in Corte di Cassazione. La rinuncia avviene mediante definizione transattiva con la controparte di tutte le pretese azionate in giudizio. Con la rinuncia agevolata si dispone il pagamento delle somme dovute per le imposte, gli interessi e gli accessori, ma con sanzioni ridotte ad un diciottesimo del minimo previsto dalla legge.

Regolarizzazione versamenti

Si consente di regolarizzare l’omesso o carente versamento di alcune somme riferite a tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate e, in particolare: delle rate, successive alla prima, relative alle somme dovute a seguito di accertamento con adesione o di acquiescenza agli avvisi di accertamento, degli avvisi di rettifica e liquidazione, nonché a seguito di reclamo o mediazione; degli importi, anche rateali, relativi alle conciliazioni giudiziali. La regolarizzazione si perfeziona con l’integrale versamento di quanto dovuto entro il 31 marzo 2023, ovvero in un massimo di venti rate di pari importo, e consente al contribuente di corrispondere la sola imposta senza sanzioni e interessi.

Annullamento automatico debiti fino a mille euro

Si dispone l’annullamento automatico dei debiti tributari fino a mille euro (comprensivo di capitale, interessi e sanzioni) risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, ancorché ricompresi in precedenti definizioni agevolate relative ai debiti affidati all’agente della riscossione. Lo stralcio dei carichi è esteso anche ai debiti risultanti dai carichi affidati agli agenti della riscossione degli enti di previdenza privati.

Definizione agevolata carichi (c.d. rottamazione)

Viene prevista altresì la definizione agevolata dei carichi affidati agli Agenti della riscossione (c.d. rottamazione delle cartelle esattoriali) nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022. Il debitore beneficia dell’abbattimento delle somme affidate all’agente della riscossione a titolo di sanzioni e interessi, nonché degli interessi di mora, delle sanzioni civili e delle somme aggiuntive. Aderendo alla definizione agevolata prevista dalle norme in esame è abbattuto l’aggio in favore dell’agente della riscossione.

 

 

 

PRINCIPALI SCADENZE

 

Data scadenza Ambito Attività Soggetti obbligati Modalità
Giovedì 12 gennaio 2023 Liquidazione compensi amministratori Termine di pagamento dei compensi agli amministratori ai fini della deducibilità secondo il criterio di cassa allargato. Società  
Domenica 15 gennaio 2023 Assistenza fiscale – Comunicazione Comunicazione preventiva ai lavoratori dipendenti della disponibilità a prestare assistenza fiscale per la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Sostituti di imposta che prestano l’assistenza fiscale.  
Martedì 31 gennaio 2023 Trasmissione spese al Sistema TS Termine per trasmettere telematicamente al sistema Tessera Sanitaria i dati relativi alle prestazioni sanitarie/veterinarie incassate nel II semestre 2022 da parte dei soggetti interessati dall’obbligo. Professionisti/operatori sanitari. Telematica

 

Approfondisci

Newsletter DICEMBRE 2022:

IN BREVE
  • La detrazione IVA per le fatture “a cavallo d’anno”
  • Seconda rata IMU 2022 in scadenza il 16 dicembre
  • Approvato il modello per il contributo a fondo perduto per bar, piscine e ristoranti
  • Autodichiarazioni per gli aiuti di Stato Covid-9: termine rinviato dal 30 novembre 2022 al 31 gennaio 2023
  • Emissione e ricezione e-fatture: pronte le regole tecniche che recepiscono le indicazioni del Garante Privacy
  • Avvisi di accertamento per accise e altre imposte indirette: istituiti i codici tributo per i versamenti
  • Riqualificazione alberghi: istituito il codice tributo per l’utilizzo del credito d’imposta
  • Società non stabilita: per le cessioni beni verso San Marino e-fattura non obbligatoria
  • La vendita di case ristrutturate da parte di privati
APPROFONDIMENTI
  • Fatture di fine anno: la detrazione IVA
  • La seconda rata IMU 2022

 

PRINCIPALI SCADENZE
 
 
 

 

 

IN BREVE

IVA

La detrazione IVA per le fatture “a cavallo d’anno”

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno occorre ricordare le regole da applicare in materia di detrazione dell’IVA sugli acquisti, così come modificate dal D.L. 24 aprile 2017, n. 50 e, successivamente, ulteriormente modificate dal D.L. 23 ottobre 2018, n. 119 e dal D.L. 30 aprile 2019, n. 34.

Le regole di detrazione sono infatti diverse per le fatture ricevute “a cavallo d’anno”.

Le modifiche in materia di detrazione derivano dall’introduzione della fattura elettronica che ha reso la data di avvenuta consegna della fattura alla controparte un elemento certo e dimostrabile, in primis da parte dell’Agenzia delle Entrate.

La regola dei 15 giorni in più per ricevere ed annotare, potendo “retrodatare” la detrazione IVA, non vale per i documenti relativi al mese di dicembre, ma ricevuti a gennaio, anche se ricevuti ed annotati entro il giorno 15 di gennaio.

Vedi l’Approfondimento

 

TRIBUTI LOCALI

Seconda rata IMU 2022 in scadenza il 16 dicembre

Il 16 dicembre scade il termine per il versamento della seconda rata IMU per l’anno d’imposta 2022. La prima rata di acconto è scaduta il 16 giugno 2022.

Il presupposto dell’IMU è il possesso di immobili. Il possesso dell’abitazione principale o assimilata non costituisce però presupposto dell’imposta, salvo che si tratti di un’unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 o A/9.

Il versamento dell’IMU può avvenire alternativamente, mediante modello F24, apposito bollettino di c/c postale o piattaforma PagoPA.

Vedi l’Approfondimento

 

AGEVOLAZIONI

Approvato il modello per il contributo a fondo perduto per bar, piscine e ristoranti

Agenzia delle Entrate, Provv. 18 novembre 2022, n. 423342/2022

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i modelli e le istruzioni per richiedere i contributi a fondo perduto destinati dal decreto “Sostegni-bis” per ristoranti, bar, piscine, attività di catering e di organizzazione di cerimonie. Dal 22 novembre 2022, fino al 6 dicembre 2022 sarà possibile inviare le domande dall’area riservata del portale “Fatture e corrispettivi”.

Gli aiuti sono riservati alle imprese che hanno registrato nel 2021 una riduzione dei ricavi di almeno il 40% rispetto al 2019. Possono richiedere l’agevolazione le attività con i seguenti codici Ateco: 2007: 56.10, 56.30, 93.11.2, 56.21, 96.09.05.

Per l’agevolazione sono stati previsti 40 milioni di euro per il 2022, che saranno ripartiti secondo le modalità fissate dal D.M. 19 agosto 2022. Il 70% delle risorse finanziarie verrà diviso in egual misura tra tutti i beneficiari, il 20% andrà alle imprese con ricavi superiori a 400mila euro e il restante 10% a quelle con ricavi superiori a 1 milione di euro.

 

AGEVOLAZIONI

Autodichiarazioni per gli aiuti di Stato Covid-9: termine rinviato dal 30 novembre 2022 al 31 gennaio 2023

Agenzia delle Entrate, Provvedimento 29 novembre 2022, n. 439400/2022

Con provvedimento 29 novembre 2022, n. 439400/2022, il Direttore dell’Agenzia Entrate ha ulteriormente prorogato il termine per l’invio dell’autodichiarazione per gli aiuti di Stato Covid-19 dal 30 novembre 2022 al 31 gennaio 2023.

Il termine di presentazione dell’autodichiarazione, inizialmente fissato al 30 giugno 2022, era stato prorogato al 30 novembre 2022 da un precedente provvedimento.

L’autodichiarazione serve ad attestare che l’importo complessivo dei sostegni economici fruiti non superi i massimali indicati nella Comunicazione della Commissione europea “Temporary Framework” e il rispetto delle varie condizioni previste.

 

FATTURA ELETTRONICA

Emissione e ricezione e-fatture: pronte le regole tecniche che recepiscono le indicazioni del Garante Privacy

Agenzia delle Entrate, Provv. 24 novembre 2022, n. 433608/2022

Con Provvedimento del 24 novembre 2022, l’Agenzia delle Entrate ha definito le regole tecniche:

  • per l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato e per le relative variazioni, utilizzando il Sistema di Interscambio (SdI);
  • per la trasmissione telematica dei dati delle operazioni di cessione di beni e prestazioni di servizi transfrontaliere;
  • per l’attuazione delle ulteriori disposizioni di cui all’art. 1 del D.L. n. 127/2015.

Pubblicate anche le specifiche tecniche, contenute negli allegati A, B e C al Provvedimento.

Il Provvedimento, in particolare, sostituisce integralmente quello precedente del 30 aprile 2018, al fine di recepire le disposizioni dell’art. 14 del D.L. n. 124/2019 e le previsioni contenute nel parere n. 454 del 22 dicembre 2021 del Garante per la protezione dei dati personali, e stabilisce che:

  • l’Agenzia Entrate memorizza e utilizza, insieme alla Guardia di Finanza, i file xml delle fatture elettroniche per le sole attività istruttorie puntuali, previa richiesta di esibizione della documentazione secondo la normativa vigente; restano confermati gli effetti giuridici previsti dalla normativa vigente in caso di inottemperanza da parte dei contribuenti, nei tempi stabiliti, alle richieste di esibizione ricevute. I suddetti file sono inoltre resi disponibili in caso di indagini penali ovvero su disposizione dell’Autorità giudiziaria. Resta ferma l’applicabilità delle disposizioni normative vigenti in ambito sanzionatorio, accertativo ed eventualmente penale nel caso di mancata risposta o rifiuto, da parte del soggetto sottoposto al controllo, alla richiesta di esibizione;
  • con riferimento alle fatture elettroniche tra operatori economici, l’Agenzia Entrate memorizza nella banca dati fattura integrati, da utilizzare per lo svolgimento delle attività di analisi del rischio di evasione, elusione e frode fiscale, di promozione dell’adempimento spontaneo e di controllo ai fini fiscali anche il metodo di pagamento e, con esclusione delle fatture emesse nei confronti dei consumatori finali e delle fatture emesse da cedenti/prestatori che operano nell’ambito del settore legale, anche la descrizione dell’operazione, ossia natura, quantità e qualità dei beni ceduti e dei servizi prestati;
  • relativamente alle fatture emesse da cedenti/prestatori che operano nell’ambito del settore legale, data la potenziale particolare delicatezza delle informazioni che possono essere contenute nella descrizione dell’operazione, al fine di garantire l’inintelligibilità delle stesse nella banca dati dei file xml delle fatture elettroniche, le suddette fatture, individuate in base al codice ATECO del cedente/prestatore, saranno memorizzate in modalità cifrata.

L’Agenzia delle Entrate, inoltre, informa della realizzazione di nuovi servizi di colloquio automatico tra sistemi informatici al fine di consentire download e upload massivi dei dati relativi ai file delle fatture elettroniche, dei corrispettivi, e degli elenchi che l’Agenzia mette a disposizione al fine del pagamento dell’imposta di bollo.

Infine, con l’intento di limitare le false fatturazioni, è reso possibile ai soggetti passivi IVA o i loro delegati o incaricati, tramite il servizio di censimento del canale abituale, di inserire, visualizzare, aggiornare e eliminare l’informazione relativa al/ai canale/i di trasmissione abitualmente utilizzati per la trasmissione della fattura elettronica.

 

VERSAMENTI

Avvisi di accertamento per accise e altre imposte indirette: istituiti i codici tributo per i versamenti

Agenzia delle Entrate, Risoluzione 15 novembre 2022, n. 66/E

Con la Risoluzione n. 66/E del 15 novembre 2022, l’Agenzia delle Entrate, su richiesta dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli, ha istituito nuovi codici tributo per il versamento, tramite modello F24 Accise, degli importi dovuti a titolo di accisa e di altre imposizioni indirette a seguito di attività di accertamento.

Si tratta di ben 17 codici tributo, che elenchiamo di seguito:

  • “2950” denominato “Accisa sull’alcol – Accertamento”;
  • “2951” denominato “Accisa sulla birra – Accertamento”;
  • “2952” denominato “Accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi – Accertamento”;
  • “2953” denominato “Accisa sui gas petroliferi liquefatti – Accertamento”;
  • “2954” denominato “Accisa sull’energia elettrica – Accertamento”;
  • “2955” denominato “Accisa sul gas naturale per autotrazione – Accertamento”;
  • “2956” denominato “Denaturanti – Contrassegni di Stato – Accertamento”;
  • “2957” denominato “Diritti di licenza sulle accise e imposte di consumo – Accertamento”;
  • “2958” denominato “Accisa sul gas naturale per combustione – Accertamento”;
  • “2959” denominato “Imposta di consumo sugli oli lubrificanti e sui bitumi di petrolio – Accertamento”;
  • “2960” denominato “Tassa sulle emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto – Accertamento”;
  • “2961” denominato “Entrate eventuali diverse concernenti le accise e le imposte di consumo –Accertamento”;
  • “2962” denominato “Accisa sul carbone, lignite e coke di carbon fossile utilizzati per carburazione o combustione – Accertamento”;
  • “2963” denominato “Accisa sugli oli e grassi animali e vegetali utilizzati per carburazione o combustione – Accertamento”;
  • “2964” denominato “Accisa sull’alcol metilico utilizzato per carburazione o combustione – Accertamento”;
  • “2965” denominato “Indennità e interessi di mora per ritardati o differiti versamenti delle accise – Accertamento”;
  • “2966” denominato “Sanzioni amministrative dovute in materia di accise ed imposte di consumo- Accertamento”.

Nella Risoluzione n. 66/E/2022, l’Agenzia delle Entrate, per le stesse fattispecie oggetto di istituzione dei nuovi codici tributo elencati sopra, riepiloga anche i codici tributo già esistenti riferiti ai versamenti spontanei e ai versamenti a seguito dell’attività di reclamo e mediazione, rinominandone alcuni al fine di aggiornarli alla normativa vigente (nel documento di prassi sono evidenziati in carattere grassetto).

 

AGEVOLAZIONI

Riqualificazione alberghi: istituito il codice tributo per l’utilizzo del credito d’imposta

Agenzia delle Entrate, Risoluzione 23 novembre 2022, n. 70/E

Con Risoluzione n. 70/E del 23 novembre, l’Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo per l’utilizzo, in compensazione e tramite modello F24, del credito d’imposta per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture ricettive turistico-alberghiere, agrituristiche, termali e all’aria aperta, ai sensi dell’art. 79 del D.L. n. 104/2020 (Decreto “Agosto”).

Parliamo del credito d’imposta pari al 65% delle spese sostenute, dal 1° gennaio 2020 al 6 novembre 2021, per interventi di miglioramento delle strutture ricettive turistico-alberghiere, le cui disposizioni attuative sono contenute nel Decreto del Ministero del Turismo del 17 marzo 2022.

Ciascun beneficiario può visualizzare l’ammontare dell’agevolazione fruibile in compensazione tramite il proprio cassetto fiscale, accessibile dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

Per consentire l’utilizzo in compensazione della suddetta agevolazione, tramite modello F24 da presentare esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 70/E/2022 è dunque istituito il codice tributo “6991”, denominato “credito d’imposta a favore delle strutture ricettive turistico-alberghiere, agrituristiche, termali e all’aria aperta – art. 79 del decreto-legge 14 agosto 2022, n. 104”.

In sede di compilazione del modello di pagamento F24, il suddetto codice tributo è esposto nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Il campo “anno di riferimento” è valorizzato con l’anno di concessione del credito, nel formato “AAAA”.

 

FATTURA ELETTRONICA

Società non stabilita: per le cessioni di beni verso San Marino e-fattura non obbligatoria

Agenzia delle Entrate, Risposta ad istanza di interpello 17 novembre 2022, n. 557

Con la Risposta n. 557 del 17 novembre 2022, l’Agenzia Entrate ha chiarito che le cessioni dei beni effettuate nei confronti di residenti nel territorio della Repubblica di San Marino, da un soggetto identificato ai fini IVA in Italia, ma ivi non stabilito, né residente, laddove non vengano documentate tramite fattura elettronica via Sistema di Interscambio su base volontaria, dovranno dare luogo all’emissione di fatture analogiche nel rispetto delle relative disposizioni normative.

 

IMPOSTE DIRETTE

La vendita di case ristrutturate da parte di privati

Agenzia delle Entrate, Risposta ad istanza di interpello 18 novembre 2022, n. 560

L’art. 67, comma 1, lett. b), del TUIR considera redditi diversi “le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni, esclusi quelli acquisiti per successione e le unità immobiliari urbane che per la maggior parte del periodo intercorso tra l’acquisto o la costruzione e la cessione sono state adibite ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari”. Tali plusvalenze sono costituite “dalla differenza tra i corrispettivi percepiti nel periodo di imposta e il prezzo di acquisto o il costo di costruzione del bene ceduto, aumentato di ogni altro costo inerente al bene medesimo” (art. 68, comma 1, del TUIR). La condizione per l’imponibilità della plusvalenza è che il titolare dell’immobile provveda alla vendita entro cinque anni dall’acquisto o dalla costruzione, salvo particolari eccezioni.

Per indirizzo consolidato, sono considerate spese incrementative quelle spese che determinano un aumento della consistenza economica del bene o che incidono sul suo valore, nel momento in cui si verifica il presupposto impositivo. Non possono, quindi, essere incluse tra le spese incrementative quelle che non apportano maggior consistenza o maggior valore all’immobile, perché attengono solo alla manutenzione e/o alla buona gestione del bene.

I costi per la riduzione del rischio sismico, l’efficientamento energetico e la sostituzione degli infissi rientrano quindi tra le spese incrementative deducibili dal prezzo di vendita. In particolare, con la risposta n. 204 del 24 marzo 2021, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche le spese condominiali sostenute attraverso lo “sconto in fattura” per la ristrutturazione di un condominio (di efficientamento energetico e miglioramento sismico) e quelle del singolo condomino per la sostituzione degli infissi interni al proprio appartamento possono essere incluse tra le spese incrementative, sebbene non effettivamente sostenute, avendo contribuito ad aumentare il valore dell’immobile, ed essere quindi dedotte, ai fini del calcolo della plusvalenza della cessione infra quinquennale, dal prezzo di vendita dell’immobile.

Quanto al termine temporale, l’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 560 del 18 novembre 2022, ha invece chiarito che la cessione di un villino, intervenuta dopo il quinquennio dalla data di acquisto, avvenuto nel 2016, non produce una plusvalenza tassabile in base all’art. 67, comma 1, lett. b), del TUIR, se è effettuata da una persona fisica al di fuori dell’attività di impresa. Il fatto che due anni dopo l’acquisto siano stati eseguiti lavori di ristrutturazione, terminati quindi nel 2018, è irrilevante ai fini temporali in quanto la data che conta per il computo dei cinque anni, durante i quali il proprietario non deve vendere il bene se non vuole generare una plusvalenza tassabile, è quella dell’acquisto.

 

 

 

APPROFONDIMENTI

IVA

Fatture di fine anno: la detrazione IVA

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno occorre ricordare le regole da applicare in materia di detrazione dell’IVA sugli acquisti, così come modificate dal D.L. 24 aprile 2017, n. 50, e successivamente, ulteriormente modificate dal D.L. 23 ottobre 2018, n. 119 e dal D.L. 30 aprile 2019, n. 34.

Le regole di detrazione sono infatti diverse per le fatture ricevute “a cavallo d’anno”.

Le modifiche in materia di detrazione derivano dall’introduzione della fattura elettronica che ha reso la data di avvenuta consegna della fattura alla controparte un elemento certo e dimostrabile, in primis da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Si ricorda, innanzitutto, che la fattura immediata deve essere emessa entro 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione, determinata ai sensi dell’art. 6 del D.P.R. n. 633/1972.

Nel caso di fattura differita, invece, emessa quindi ai sensi dell’art. 21, quarto comma, lett. a), D.P.R. n. 633/1972, la trasmissione può avvenire entro il giorno 15 del mese successivo rispetto a quello in cui sono state effettuate le operazioni, sempre considerando l’art. 6 del D.P.R. n. 633/1972 per la determinazione del momento di “effettuazione” dell’operazione ai fini IVA.

Può dunque intercorrere un certo tempo tra la “data” esposta nella fattura elettronica e la data di effettiva consegna della stessa.

Per potere detrarre l’IVA sugli acquisti è necessario che la fattura sia ricevuta e contabilizzata.

La data della fattura è quindi solo uno degli elementi da prendere in considerazione, che passa in secondo piano rispetto alla data di ricezione, il tutto in un quadro che, alla luce dei tempi concessi per l’emissione delle e-fatture, comporta normalmente uno sfasamento temporale tra data della fattura e data di ricezione da parte del destinatario.

L’art. 1, comma 1, del D.P.R. 23 marzo 1998, n. 100, nella sua formulazione attuale, prevede che “Entro il giorno 16 di ciascun mese, il contribuente determina la differenza tra l’ammontare complessivo dell’imposta sul valore aggiunto esigibile nel mese precedente, risultante dalle annotazioni eseguite o da eseguire nei registri relativi alle fatture emesse o ai corrispettivi delle operazioni imponibili, e quello dell’imposta, risultante dalle annotazioni eseguite, nei registri relativi ai beni ed ai servizi acquistati, sulla base dei documenti di acquisto di cui è in possesso e per i quali il diritto alla detrazione viene esercitato nello stesso mese ai sensi dell’articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. Entro il medesimo termine di cui al periodo precedente può essere esercitato il diritto alla detrazione dell’imposta relativa ai documenti di acquisto ricevuti e annotati entro il 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, fatta eccezione per i documenti di acquisto relativi ad operazioni effettuate nell’anno precedente. …”.

Per regola generale, quindi, le fatture di acquisto relative al mese precedente, se annotate entro il giorno 15 del mese successivo, possono concorrere alla liquidazione IVA del mese di effettuazione. Se, invece, vengono annotate dopo il giorno 15, concorrono alla liquidazione del mese di annotazione.

Nel caso in cui una fattura, recapitata nel 2022, non venga, invece, registrata in tale anno, affinché sia possibile portare in detrazione l’IVA, l’annotazione dovrà essere effettuata entro il termine previsto per la dichiarazione IVA, ovvero entro il 30 aprile 2023, in apposito sezionale o comunque con una tecnica che consenta di distinguerla dalle fatture “correnti”. L’IVA dovrà concorrere al modello IVA 2023 riferimento 2022, e non essere invece considerata nella liquidazione periodica del 2023, nella quale viene effettuata la registrazione.

La regola generale prevede quindi che la fattura ricevuta ed annotata entro il giorno 15 del mese successivo può essere considerata nella liquidazione del mese precedente, se l’operazione è stata effettuata in tale mese, ma l’ultima parte dell’art. 1, comma 1, del D.P.R. 23 marzo 1998, n. 100, stabilisce un’eccezione di fondamentale importanza: la disposizione non vale per i documenti di acquisto relativi ad operazioni effettuate nell’anno precedente.

Ciò significa che la regola dei 15 giorni in più per ricevere ed annotare, potendo “retrodatare” la detrazione IVA, non vale per i documenti relativi al mese di dicembre, ma ricevuti a gennaio, anche se ricevuti ed annotati entro il giorno 15 di gennaio.

Ad esempio: un bene viene consegnato in data 23 dicembre 2022. Il fornitore emette fattura immediata, avente data 23 dicembre 2022, ma, avendo 12 giorni a disposizione per la trasmissione del file XML al Sistema di Interscambio, procede all’invio in data 2 gennaio 2023. La fattura viene consegnata dal SdI al destinatario ed annotata dallo stesso in pari data.

Si tratta di documento di acquisto relativo all’anno precedente per cui, anche se la fattura si riferisce ad operazione del mese precedente (dicembre 2022), non vale la regola che consente la detrazione nel medesimo mese in caso di annotazione entro il giorno 15 del mese successivo.

Ne consegue che l’imposta potrà essere legittimamente detratta a partire dal mese di gennaio 2023, ad avvenuta registrazione.

 

Fattura emessa a dicembre 2022 Ricevuta e registrata a dicembre 2022 Detrazione in dicembre 2022
Ricevuta nel 2022 ma registrata nel 2023 (entro aprile 2023) Detrazione in Dichiarazione IVA del 2022 e registrazione tramite sezionale
Ricevuta nel 2022 ma registrata nel 2023 (dopo aprile 2023) Detrazione non ammessa
Ricevuta e registrata a gennaio 2023 Detrazione ammessa a gennaio 2023

 

TRIBUTI LOCALI

La seconda rata IMU 2022

Il 16 dicembre scade il termine per il versamento della seconda rata IMU per l’anno d’imposta 2022. La prima rata di acconto è scaduta il 16 giugno 2022.

Il presupposto dell’IMU è il possesso di immobili. Il possesso dell’abitazione principale o assimilata non costituisce però presupposto dell’imposta, salvo che si tratti di un’unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 o A/9.

Il versamento dell’IMU può avvenire alternativamente, mediante:

  • il modello F24;
  • apposito bollettino di c/c postale;
  • la piattaforma PagoPA, di cui all’art. 5 del Codice dell’amministrazione digitale (D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82), e con le altre modalità previste dallo stesso Codice.

Le modalità di calcolo del II acconto IMU sono le medesime previste per il calcolo del I acconto.

Alle regole ordinarie, nel 2022 si sono aggiunti due nuovi casi di esenzione IMU.

A partire dall’anno 2022 i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita (c.d. “immobili merce”), fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati, sono esenti.

Per tali ipotesi vi è l’obbligo di presentare, per il 2022, la dichiarazione sia in caso di acquisto sia di perdita della qualifica di immobile merce.

La seconda novità prevede l’esenzione a carico di entrambi i coniugi che per motivi di lavoro risiedono in abitazioni diverse, sia situate nello stesso Comune che in Comuni diversi.

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 209 del 13 ottobre 2022, per la qualifica dell’immobile quale abitazione principale ai fini IMU:

  • viene richiesto esclusivamente che il possessore vi abbia stabilito la propria residenza anagrafica e dimora abituale;
  • non rileva quindi la residenza anagrafica e la dimora abituale dei componenti del nucleo familiare.

Pertanto, due coniugi possessori di immobili diversi, se situati nel medesimo Comune o in Comuni differenti, nei quali stabiliscono la residenza anagrafica e la dimora abituale, possono entrambi beneficiare delle agevolazioni spettanti ai fini dell’IMU per l’abitazione principale. Al fine della sussistenza del requisito della dimora abituale, precisa la Corte Costituzionale, i Comuni potranno fare le opportune verifiche accedendo ai dati relativi alla somministrazione di energia elettrica, di servizi idrici e del gas relativi agli immobili.

È consigliato anche in questo caso presentare la dichiarazione IMU con riferimento all’immobile esente.

Si ricorda che entro il 31 dicembre 2022 dovrà essere presentata, qualora ne ricorrano le condizioni per le circostanze relative all’anno 2021, la dichiarazione IMU 2022.

 

 

 

PRINCIPALI SCADENZE

 

Data scadenza Ambito Attività Soggetti obbligati Modalità
Venerdì 16 dicembre 2022 IMU/TASI Versamento 2a rata 2022 Proprietari di beni immobili e titolari di diritti reali di godimento su fabbricati, terreni agricoli e aree fabbricabili. Mod. F 24 on line
Martedì 27 dicembre 2022 IVA Termine per il versamento dell’acconto IVA Soggetti esercenti attività d’impresa e/o arti e professioni in regime IVA. Mod. F 24 on line

 

 

Approfondisci

Newsletter NOVEMBRE 2022:

IN BREVE

  • Il 31 dicembre 2022 termina il regime transitorio sulla distribuzione dei dividendi
  • Aiuti Covid: approvato il modello semplificato per l’autodichiarazione
  • Non soggetti a tassazione i sussidi alle imprese post emergenza Covid-19
  • Split payment: pubblicati gli elenchi validi per il 2023
  • Per l’esenzione IMU decisiva la classificazione catastale
  • Prorogata al 18 novembre la riduzione di accise e IVA sui carburanti
  • Comunicazioni al MISE per i crediti d’imposta entro il 30 novembre 2022
  • Chiarimenti sulla disciplina fiscale dei trust nella circolare delle Entrate
  • Nella start-up innovativa nessun dividendo anche in caso di associazione in partecipazione
  • Cessione bonus edilizi e interventi su parti comuni edificio con unico proprietario: come compilare la comunicazione dell’opzione
  • Dal 2 novembre al via le prenotazioni degli incentivi per acquisto auto non inquinanti
  • Sostituti d’imposta: due i codici tributo per restituire i crediti indebitamente utilizzati
  • Aiuti di Stato e “de minimis”: via PEC le comunicazioni di irregolarità

APPROFONDIMENTI

  • La fine del regime transitorio sulla distribuzione dei dividendi
  • Il modello semplificato per l’autodichiarazione Aiuti di Stato Covid-19

 

PRINCIPALI SCADENZE

 

 

IN BREVE

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

IMPOSTE DIRETTE

Il 31 dicembre 2022 termina il regime transitorio sulla distribuzione dei dividendi

Il 31 dicembre 2022 si chiuderà la finestra temporale entro la quale vige il regime transitorio per la distribuzione degli utili prodotti fino al 31 dicembre 2017 ai soci soggetti IRPEF non imprenditori.

È un motivo in più per valutare al più presto se, nelle piccole società di capitali con la presenza di soci/amministratori, possa risultare più conveniente distribuire dividendi risalenti a prima del 2018.

Vedi l’Approfondimento

 

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

DICHIARAZIONI

Aiuti Covid: approvato il modello semplificato per l’autodichiarazione

Agenzia delle Entrate, Provvedimento 25 ottobre 2022, n. 398976

Entro il 30 novembre 2022 le imprese che hanno ricevuto aiuti di Stato durante l’emergenza Covid-19 devono inviare il modello di dichiarazione sostitutiva, utile per attestare che l’importo complessivo dei sostegni economici fruiti non superi i massimali indicati nella Comunicazione della Commissione europea “Temporary Framework” e per attestare il rispetto dei requisiti richiesti.

Con Provvedimento del 25 ottobre 2022 l’Agenzia Entrate ha pubblicato la versione semplificata del modello, a cui sono state apportate modifiche che ne agevolano la compilazione.

Vedi l’Approfondimento

 

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

AGEVOLAZIONI

Non soggetti a tassazione i sussidi alle imprese post emergenza Covid-19

Agenzia delle Entrate, Risposta ad istanza di interpello 18 ottobre 2022, n. 516

Con Risposta ad interpello n. 516 del 18 ottobre 2022 l’Agenzia Entrate ha chiarito che, in applicazione dell’art. 10-bis del decreto “Ristori” (D.L. n. 137/2020), i sussidi concessi alle imprese a seguito dell’emergenza da Covid-19 e diversi da quelli esistenti prima della medesima emergenza, non assumono rilevanza fiscale anche se erogati successivamente al 31 marzo 2022, data di conclusione dello stato d’emergenza.

Trattasi, infatti, di sussidi concessi alle imprese, nonché ai lavoratori autonomi, la cui finalità è quella dell’aiuto economico per contrastare gli effetti negativi conseguenti dall’emergenza epidemiologica da Covid- 19.

 

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

IVA

Split payment: pubblicati gli elenchi validi per il 2023

Sono disponibili sul sito del Dipartimento delle Finanze (https://www1.finanze.gov.it/finanze/split_payment/public/#/#testata), nella sezione dedicata, gli elenchi validi per l’anno 2023 dei soggetti tenuti all’applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti di cui all’art. 17-ter, comma 1-bis, del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 (split payment), pubblicati ai sensi del D.M. 9 gennaio 2018.

Gli elenchi sono aggiornati al mese di ottobre 2022 e riguardano:

  • le società controllate di fatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri (art. 2359, comma 1, n. 2, c.c.);
  • gli enti o le società controllate dalle Amministrazioni Centrali;
  • gli enti o le società controllate dalle Amministrazioni Locali;
  • gli enti o le società controllate dagli Enti Nazionali di Previdenza e Assistenza;
  • gli enti, le fondazioni o le società partecipate per una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70%, dalle Amministrazioni Pubbliche;
  • le società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.

Non sono invece incluse le Amministrazioni pubbliche, di cui all’art. 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, comunque tenute all’applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti ex art. 17-ter, comma 1, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, per le quali è possibile fare riferimento all’elenco (c.d. elenco IPA) pubblicato sul sito dell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (www.indicepa.gov.it).

Si ricorda che l’elenco è pubblicato, a cura del Dipartimento delle finanze, entro il 20 ottobre di ciascun anno con effetti a valere per l’anno successivo, ai sensi dell’art. 5-ter, comma 2, del D.M. 23 gennaio 2015. L’aggiornamento avviene in via continuativa nel corso dell’anno ed è possibile effettuare la ricerca delle fondazioni, degli enti o delle società presenti negli elenchi tramite codice fiscale.

I soggetti interessati, con eccezione per le società quotate nell’indice FTSE MIB, possono segnalare al Dipartimento delle Finanze eventuali mancate o errate inclusioni negli elenchi ai fini del loro aggiornamento, esclusivamente mediante l’apposito modulo di richiesta e fornendo idonea documentazione a supporto dell’istanza presentata. È obbligatorio allegare la visura camerale.

 

 

PROFILO
PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

IMU

Per l’esenzione IMU decisiva la classificazione catastale

Commissione Tributaria Provinciale di Napoli, Sentenza 13 settembre 2022, n. 8578/7

Con Sentenza n. 8578/7 del 13 settembre 2022 la Commissione Tributaria Provinciale di Napoli si è espressa in tema di esenzione IMU ed ha chiarito che un immobile iscritto in Catasto come ufficio non può fruire dell’esenzione, anche se di fatto viene utilizzato come abitazione principale, poiché per il trattamento agevolato conta l’oggettiva classificazione catastale e non l’effettiva destinazione d’uso come residenza della famiglia. È quindi onere del contribuente che vuol fa valere il diritto all’esenzione impugnare l’atto di classamento.

La classificazione catastale, infatti, prevale anche sull’eventuale prova che l’immobile sia nei fatti la reale sede della residenza di famiglia.

 

 

Consorzi

Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

ACCISE, IVA

Prorogata al 18 novembre la riduzione di accise e IVA sui carburanti

D.L. 20 ottobre 2022, n. 153

Al fine di contrastare il perdurare della crisi energetica e, in particolare, l’aumento dei costi dei carburanti, in continuità con gli interventi emergenziali adottati nel corso del 2022, con il D.L. 20 ottobre 2022, n. 153 (in G.U. 21 ottobre 2022, n. 247) viene prorogata, fino al 18 novembre 2022:

  • la riduzione delle aliquote di accisa su prodotti energetici utilizzati come carburanti (aliquote di accisa sulla benzina, sul gasolio e sui gas di petrolio liquefatti (GPL) impiegati come carburanti);
  • l’esenzione dall’accisa per il gas naturale per autotrazione;
  • la riduzione dell’aliquota IVA (fissata al 5%) per le forniture di gas naturale impiegato in autotrazione.

 

 

Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

AGEVOLAZIONI

Comunicazioni al MISE per i crediti d’imposta Impresa 4.0 entro il 30 novembre 2022

In relazione ad alcuni incentivi fiscali collegati al “Piano nazionale Impresa 4.0”, la Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di Bilancio 2020) ha previsto una comunicazione di dati al Ministero dello Sviluppo economico al fine di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative. In attuazione di tali disposizioni, il Ministero dello Sviluppo economico ha quindi pubblicato sul proprio sito Internet tre D.M. datati 6 ottobre 2021, con i quali sono stati approvati i modelli di comunicazione dei dati e delle altre informazioni riguardanti l’applicazione:

  • del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, di cui all’art. 1, commi 189-190, della Legge 27 dicembre 2019, n. 160 e all’art. 1, commi 1051-1063, della Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (D.Dirett. 6 ottobre 2021 – Modello comunicazione credito d’imposta beni strumentali);
  • del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, attività di innovazione tecnologica e attività di design e ideazione estetica, di cui all’art. 1, commi 200, 201 e 202, della Legge n. 160/2019, così come definite dal D.M. 26 maggio 2020 (D.Dirett. 6 ottobre 2021 – Modello comunicazione credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica);
  • del credito d’imposta per le spese di formazione 4.0, di cui all’art. 1, commi 46-56, della Legge 27 dicembre 2017, n. 205 e al D.M. 4 maggio 2018 (D.Dirett. 6 ottobre 2021 – Modello comunicazione credito d’imposta formazione).

Tutti i suddetti D.M. 6 ottobre 2021 stabiliscono che l’invio del modello di comunicazione non costituisce presupposto per l’applicazione del credito d’imposta e i dati e le informazioni in esso indicati sono acquisiti dal Ministero dello Sviluppo economico al solo fine di valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative e l’eventuale mancato invio del modello non determina comunque effetti in sede di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria della corretta applicazione della disciplina agevolativa.

La comunicazione dei dati deve avvenire utilizzando gli appositi modelli approvati dal rispettivo D.M. 6 ottobre 2021, firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa, tramite PEC agli indirizzi segnalati dai rispettivi decreti:

  • credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0 – PEC benistrumentali4.0@pec.mise.gov.it;
  • credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, attività di innovazione tecnologica e attività di design e ideazione estetica – PEC cirsid@pec.mise.gov.it;
  • credito d’imposta per le spese di formazione 4.0 – PEC formazione4.0@pec.mise.gov.it.

I termini di presentazione con riferimento ai crediti d’imposta maturati nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 (2020 per i soggetti “solari”) erano fissati al 31 dicembre 2021, mentre con riferimento ai crediti d’imposta maturati nei periodi d’imposta agevolabili successivi al predetto periodo d’imposta, il modello di comunicazione va trasmesso entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi riferita a ciascun periodo d’imposta di effettuazione degli investimenti (e quindi entro il 30 novembre 2022 per i soggetti “solari” con riferimento ai crediti d’imposta 2021).

 

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

TUTELA PATRIMONIALE

Chiarimenti sulla disciplina fiscale dei trust nella circolare delle Entrate

Agenzia delle Entrate, Circolare 20 ottobre 2022, n. 34/E

Con la Circolare n. 34/E del 20 ottobre 2022, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le istruzioni definitive sul trattamento fiscale dei trust, che recepisce le ultime modifiche normative sul tema e gli orientamenti espressi dalla giurisprudenza.

Il documento, che contiene le indicazioni definitive in materia di fiscalità diretta e indiretta dei trust anche alla luce dei contributi arrivati da studi professionali e associazioni di categoria, fornisce chiarimenti:

  • in tema di imposte dirette, in particolare sulle “attribuzioni” a favore di soggetti residenti in Italia, provenienti da trust stabiliti in giurisdizioni che si considerano a fiscalità privilegiata;
  • in tema di imposta sulle successioni e donazioni. In particolare, viene chiarito che tale imposta deve essere applicata, in linea generale, al momento delle attribuzioni patrimoniali ai beneficiari. Viene inoltre riconosciuto il diritto allo scomputo, a determinate condizioni, dell’imposta di successione e donazione eventualmente pagata, in base al precedente orientamento di prassi, all’atto dell’originario apporto di beni e diritti al trust.

Nella Circolare sono presenti chiarimenti anche:

  • in tema di obblighi di monitoraggio fiscale;
  • sull’applicazione dell’imposta sul valore degli immobili detenuti all’estero (Ivie) e di quella sul valore delle attività finanziarie detenute dall’estero (Ivafe) dovuta da trust residenti in Italia;
  • sulle misure agevolative sui trust, introdotte con la Legge n. 112/2016 (legge “Dopo di noi”), a favore dei soggetti con disabilità gravi.

 

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

IMPOSTE DIRETTE

Nella start-up innovativa nessun dividendo anche in caso di associazione in partecipazione

Agenzia delle Entrate, Risposta ad istanza di interpello 21 giugno 2022, n. 334

L’Agenzia Entrate, con la risposta n. 334 del 21 giugno 2022, ha precisato che la normativa relativa alle start-up innovative preclude la distribuzione di utili anche nell’ipotesi di ricorso a contratti di associazione in partecipazione. Il divieto di distribuzione di utili è, infatti, finalizzato a favorire l’investimento degli stessi per la crescita della start-up.

Qualora una start-up innovativa corrispondesse una quota di utili ad un associato in partecipazione perderebbe quindi i requisiti previsti dall’art. 25, comma 2, D.L. n. 179/2012, che alla lett. e) dispone che la start-up non distribuisce, e non ha distribuito, utili.

 

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

AGEVOLAZIONI

Cessione bonus edilizi e interventi su parti comuni edificio con unico proprietario: come compilare la comunicazione dell’opzione

Agenzia delle Entrate, FAQ 12 ottobre 2022

L’Agenzia delle Entrate, in una FAQ in tema di Superbonus pubblicata sul proprio sito Internet il 12 ottobre scorso, fornisce chiarimenti in merito alla compilazione della comunicazione per l’esercizio dell’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.

In particolare, nella risposta viene chiarito che, in caso di interventi eseguiti sulle parti comuni di un edificio composto da più unità immobiliari possedute da un unico proprietario, la comunicazione deve essere compilata, per ciascuna tipologia di intervento, con le stesse modalità previste per gli interventi effettuati sulle parti comuni condominiali, ossia:

  • nel frontespizio devono essere indicati:
    • nel campo “Condominio Minimo”, il valore ‘2’ (condominio minimo senza amministratore di condominio);
    • nel campo “Codice fiscale dell’amministratore di condominio o del condomino incaricato”, il codice fiscale del proprietario;
  • nel quadro A, nel campo “N. unità presenti nel condominio”, deve essere riportato il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio;
  • nel quadro B vanno indicati i dati catastali di tutte le unità immobiliari che compongono l’edificio;
  • nel quadro C deve essere compilata la “Sezione II – SOGGETTI BENEFICIARI”, ripetendo nelle varie righe il codice fiscale del proprietario per ciascuna delle unità immobiliari indicate nel quadro B.

 

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

INCENTIVI

Dal 2 novembre 2022 al via le prenotazioni degli incentivi per l’acquisto di auto non inquinanti

Ministero dello Sviluppo economico, Circolare 19 ottobre 2022

I nuovi incentivi destinati all’acquisto di auto non inquinanti fino a 60 g/km CO2 potranno essere prenotati dalle ore 10:00 del prossimo 2 novembre direttamente sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it. A ricordarlo il Ministero dello Sviluppo Economico sul proprio sito internet.

Le novità introdotte dal D.P.C.M., adottato dal Governo, riguardano principalmente i cittadini con un reddito inferiore a 30mila euro, che potranno beneficare, per il 2022, di un incremento del 50% dei contributi finora previsti sulla base delle risorse già stanziate per l’acquisto di veicoli di categoria M1, elettriche e ibride plug-in.

Per questa categoria di soggetti gli incentivi sono ripartiti come segue:

  • fino a un massimo di 7.500 euro di contributi con rottamazione (4.500 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa;
  • fino a un massimo di 6.000 euro di contributi con rottamazione (3.000 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 45.000 euro IVA esclusa.

Gli incentivi, spiega il MISE, spettano anche alle persone giuridiche che svolgono attività di noleggio auto con finalità commerciali, diverse dal car sharing, purché mantengano la proprietà dei veicoli almeno per 12 mesi e secondo la seguente ripartizione dei contributi:

  • fino a un massimo di 2.500 euro di contributi con rottamazione (1.500 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa;
  • fino a un massimo di 2.000 euro di contributi con rottamazione (1.000 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 45.000 euro IVA esclusa.

 

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

VERSAMENTI

Sostituti d’imposta: due i codici tributo per restituire i crediti indebitamente utilizzati

Agenzia delle Entrate, Risoluzione 18 ottobre 2022, n. 61/E

L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 61/E del 18 ottobre 2022, ha istituito i codici “7503” e “7504” per consentire il versamento da parte dei sostituti d’imposta, tramite i modelli F24 e F24 Enti pubblici (F24EP), delle somme dovute in esito ad atti di recupero emessi dalla stessa Agenzia.

I crediti in favore dei lavoratori dipendenti, riconosciuti in via automatica in busta paga da enti pubblici ed Amministrazioni dello Stato, e da questi utilizzati indebitamente in compensazione, possono quindi essere recuperati tramite modello F24 utilizzando i seguenti codici tributo:

  • “7503” denominato “Art. 1 d.l. n. 66 del 2014 e art. 1, commi 12 e ss., della legge n. 190 del 2014 – Recupero credito indebitamente utilizzato in compensazione da parte dei sostituti d’imposta e relativi interessi – Controllo sostanziale”;
  • “7504” denominato “Art. 1 d.l. n. 66 del 2014 e art. 1, commi 12 e ss., della legge n. 190 del 2014 – Recupero credito indebitamente utilizzato in compensazione da parte dei sostituti d’imposta – Sanzione – Controllo sostanziale”.

 

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

ACCERTAMENTO

Aiuti di Stato e “de minimis”: via PEC le comunicazioni di irregolarità

Agenzia delle Entrate, Provvedimento 18 ottobre 2022, n. 389471/2022

Con il Provvedimento 18 ottobre 2022, n. 389471/2022, l’Agenzia Entrate ha individuato le modalità con cui sono messe a disposizione dei contribuenti e della Guardia di finanza, le informazioni riguardanti la mancata registrazione degli aiuti di Stato e degli aiuti in regime “de minimis” nei registri RNA, SIAN e SIPA, al fine della regolarizzazione spontanea in caso di eventuali errori o violazioni.

Si tratta, in particolare, delle anomalie che hanno determinato la mancata iscrizione nei suddetti registri degli aiuti individuali indicati nel Modello Redditi, IRAP e 770 per il periodo di imposta 2018.

 

 

 

APPROFONDIMENTI

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

IMPOSTE DIRETTE

La fine del regime transitorio sulla distribuzione dei dividendi

Il 31 dicembre 2022 si chiuderà la finestra temporale entro la quale vige il regime transitorio per la distribuzione degli utili prodotti fino al 31 dicembre 2017 ai soci soggetti IRPEF non imprenditori.

È un motivo in più per valutare al più presto se, nelle piccole società di capitali con la presenza di soci/amministratori, possa risultare più conveniente distribuire dividendi risalenti a prima del 2018.

 

La tassazione in capo ai soci può variare in rapporto:

  • all’anno di formazione delle riserve;
  • alla situazione reddituale del socio.

 

A decorrere dal 1° gennaio 2018 il regime di tassazione dei dividendi percepiti al di fuori dell’esercizio d’impresa da persone fisiche residenti, in relazione a partecipazioni “qualificate”, è stato equiparato a quello previsto per i dividendi derivanti dal possesso di partecipazioni “non qualificate”.

Si ricorda che le partecipazioni qualificate sono quelle che rappresentano, complessivamente, una percentuale di diritto di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria superiore al 2% o al 20% ovvero una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 5% o al 25% secondo che si tratti di titoli negoziati in mercati regolamentati o di altre partecipazioni.

La nuova disposizione, introdotta dal 1° gennaio 2018, ha previsto l’applicazione di una ritenuta a titolo di imposta (imposta sostitutiva) nella misura del 26%, a cura del soggetto erogante, sull’intero importo dei dividendi corrisposti.

Secondo la previgente disciplina, invece, i dividendi concorrevano alla formazione del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF, in base a specifiche percentuali, differenti a seconda della data di formazione degli utili.

 

Data formazione utile % di formazione della base imponibile
Fino al 31/12/2007 40,00
Dal 1/1/2008 al 31/12/2016 49,72
Dal 1/1/2017 al 31/12/2017 58,14

 

Dubbio da chiedere

L’imposta sostitutiva del 26% si applica quindi ai dividendi percepiti a partire dal 1° gennaio 2018.

Tuttavia, è stata prevista una disciplina transitoria per cui agli utili prodotti sino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2017 e la cui distribuzione risulti deliberata tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2022, si può applicare la disciplina previgente, al fine di non penalizzare i soci qualificati di società aventi riserve di utili accantonati alla data del 31 dicembre 2017.

Dal 1° gennaio 2023 per tutte le deliberazioni di distribuzioni di utili verrà applicata la ritenuta a titolo di imposta pari al 26%.

Si ricorda, in tal senso, che si potrebbe adottare la delibera di distribuzione ed effettuare la materiale erogazione degli utili anche a partire dal 1° gennaio 2023, quando si presume di poter disporre di maggiore liquidità, ma la qualifica di socio qualificato deve essere verificata al momento della distribuzione e non della delibera.

 

 

 

PROFILO
Consorzi
Condomini
Enti no profit
Imprese
Lavoratori autonomi
Persone fisiche
Società di capitali
Società di persone

 

DICHIARAZIONI

Il modello semplificato per l’autodichiarazione Aiuti di Stato Covid-19

Agenzia delle Entrate, Provvedimento 25 ottobre 2022, n. 398976

Entro il 30 novembre 2022 le imprese che hanno ricevuto aiuti di Stato durante l’emergenza Covid-19 devono inviare il modello di dichiarazione sostitutiva, utile per attestare che l’importo complessivo dei sostegni economici fruiti non superi i massimali indicati nella Comunicazione della Commissione europea “Temporary Framework” e per attestare il rispetto dei requisiti richiesti.

Con Provvedimento 25 ottobre 2022, n. 398976, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la versione semplificata del modello, a cui sono state apportate modifiche che ne agevolano la compilazione.

L’introduzione della nuova casella “ES” nel frontespizio del nuovo modello permette ai contribuenti che dichiarino di rispettare determinate condizioni di evitare di compilare il quadro A, e quindi di indicare l’elenco dettagliato degli aiuti fruiti.

La semplificazione del modello di autocertificazione degli aiuti Covid, che prevede la possibilità di evitare la compilazione del quadro A del modello di dichiarazione, comporta per gli operatori economici che hanno ricevuto aiuti di Stato nel corso del 2021, l’obbligo alla compilazione del rigo RS401 del modello Redditi 2022.

La semplificazione, consistente quindi nella possibilità di non fornire il dettaglio degli aiuti nel quadro A, non opera nel caso di aiuti IMU. Pertanto, sia che l’autodichiarazione venga presentata in forma “estesa” (ovvero con quadro A compilato) per obbligo, o anche su base volontaria, sia che venga presentata in forma “abbreviata”, per quanto riguarda gli aiuti IMU nulla cambia: è necessario indicarli analiticamente nel quadro A, e compilare il quadro C.

La presentazione dell’autodichiarazione con il modello aggiornato è consentita a partire dal 27 ottobre 2022, mentre la dichiarazione deve essere inviata entro e non oltre il 30 novembre 2022.

Qualora l’autodichiarazione sia già stata inviata utilizzando il modello precedente, non occorre ripresentare il modello nella nuova versione.

Si ricorda che l’autodichiarazione deve essere presentata:

  • direttamente dal beneficiario o tramite un intermediario abilitato;
  • in via telematica, mediante il servizio web disponibile nell’area riservata del sito Internet dell’Agenzia delle Entrate o attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate, nel rispetto dei requisiti definiti dalle specifiche tecniche.

 

 

 

 

PRINCIPALI SCADENZE

 

Data scadenza Ambito Attività Soggetti obbligati Modalità
Mercoledì 30 novembre 2022 IRPEF, IRES, IRAP Termine per la trasmissione telematica:

·         della dichiarazione dei redditi/unificata persone fisiche, società di persone e società di capitali con esercizio coincidente con l’anno solare;

della dichiarazione annuale IRAP di persone fisiche, società di persone e società di capitali con esercizio coincidente con l’anno solare.

Persone fisiche

Società di persone

Società di capitali

Telematico
Mercoledì 30 novembre 2022 LIPE ·         Termine per la trasmissione telematica all’Agenzia Entrate, direttamente o tramite un intermediario abilitato, dei dati delle liquidazioni periodiche IVA relative al III trimestre. Soggetti passivi IVA obbligati alla presentazione della dichiarazione IVA o all’effettuazione delle liquidazioni periodiche IVA. Telematica

 

 

Approfondisci

Newsletter OTTOBRE 2022:

IN BREVE
  • Aiuti-ter in Gazzetta Ufficiale con ulteriori misure per contrastare gli effetti del caro energia
  • Al via le domande per l’indennità di 200 euro
  • Responsabilità solo per dolo e colpa grave nella cessione dei crediti dei bonus edilizi e superbonus
  • Imprese energivore e gasivore: pronti i codici tributo per l’utilizzo dei crediti d’imposta (III trimestre 2022)
  • Entro il 31 ottobre la presentazione del modello 770/2022
  • Slitta al 31 ottobre il termine per la regolarizzazione del credito d’imposta Ricerca & Sviluppo
  • L’Ufficio Massimario della Cassazione illustra le principali novità del Codice della crisi d’impresa
  • Definizione agevolata liti pendenti in Cassazione: istituiti i codici tributo per il pagamento degli importi dovuti
  • Incentivi per le imprese dell’economia sociale: dal 13 ottobre 2022 le domande
  • Bonus barriere architettoniche: agevolabili le spese effettuate per adeguare l’appartamento alle esigenze della figlia disabile
  • La nuova Guida alla Tessera sanitaria

 

APPROFONDIMENTI
  • Decreto “Aiuti-ter”: le misure per contrastare gli effetti del caro energia
  • Indennità di 200 euro per autonomi e professionisti

 

PRINCIPALI SCADENZE

 

 

IN BREVE

AGEVOLAZIONI

Aiuti-ter in Gazzetta Ufficiale con ulteriori misure per contrastare gli effetti del caro energia

D.L. 23 settembre 2022, n. 144

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 23 settembre 2022 è stato pubblicato il Decreto “Aiuti-ter” (D.L. n. 144/2022), recante ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del PNRR.

Il Decreto, con i suoi 44 articoli, presenta diverse novità, tra cui un ulteriore pacchetto di misure messe in campo con l’obiettivo di contenere gli effetti derivanti dall’aumento del costo dell’energia e sostenere l’economia.

Vedi l’Approfondimento

 

 

AGEVOLAZIONI

Al via le domande per l’indennità di 200 euro

D.M. 19 agosto 2022

A partire dal 26 settembre 2022 e fino al 30 novembre 2022, è possibile presentare le istanze finalizzate al conseguimento del “bonus 200 euro autonomi”, ovvero l’indennità destinata a supportare i lavoratori iscritti all’INPS o alle Casse di previdenza nell’emergenza caro bollette.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo relativo al cd. “bonus 200 euro” destinato ai lavoratori autonomi sono diventate operative le misure del decreto “Aiuti”, D.L. n. 50/2022.

Gli aventi diritto possono quindi presentare un’apposita istanza alla gestione previdenziale di riferimento (INPS o Cassa di previdenza), autocertificando il possesso dei necessari requisiti.

Vedi l’Approfondimento

 

 

AGEVOLAZIONI

Responsabilità solo per dolo e colpa grave nella cessione dei crediti dei bonus edilizi e superbonus

D.L. 9 agosto 2022, n. 115, convertito dalla legge 21 settembre 2022, n. 142, art. 33-ter

In sede di conversione del decreto “Aiuti-bis” (D.L. 9 agosto 2022, n. 115), è stata introdotta una norma secondo la quale nell’ambito di una cessione dei crediti dei bonus edilizi e superbonus la responsabilità  solidale si applicherà esclusivamente ai casi di dolo e colpa grave, limitatamente ai crediti per i quali sono stati acquisiti i visti di conformità, le asseverazioni e le attestazioni di cui agli artt. 119 e 121, comma 1-ter, D.L. n. 34/2020. Per i crediti sorti prima dell’introduzione degli obblighi di acquisizione dei visti di conformità, delle asseverazioni e delle attestazioni, il cedente, a condizione che sia un soggetto diverso da banche e intermediari finanziari e che coincida con il fornitore, acquisisce, ora per allora, ai fini della limitazione a favore del cessionario della responsabilità in solido, ai soli casi di dolo e colpa grave, la documentazione necessaria di cui sopra.

  

 

AGEVOLAZIONI

Imprese energivore e gasivore: pronti i codici tributo per l’utilizzo dei crediti d’imposta (III trimestre 2022)

Agenzia delle Entrate, Risoluzione 16 settembre 2022, n. 49/E

Con Risoluzione n. 49/E del 16 settembre 2022 l’Agenzia Entrate, per consentire l’utilizzo in compensazione tramite F24 dei crediti d’imposta a favore delle imprese a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti nel III trimestre 2022 per l’acquisto di energia elettrica, gas naturale e carburante, ha istituito i seguenti codici tributo:

  • “6968” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese energivore (terzo trimestre 2022) – art. 6, c. 1, del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115”;
  • “6969” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese a forte consumo gas naturale (terzo trimestre 2022) – art. 6, c. 2, del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115”;
  • 6970” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese non energivore (terzo trimestre 2022) – art. 6, c. 3, del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115”;
  • “6971” denominato “credito d’imposta a favore delle imprese diverse da quelle a forte consumo gas naturale (terzo trimestre 2022) – art. 6, c. 4, del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115”;
  • “6972” denominato “credito d’imposta per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attività agricola e della pesca (terzo trimestre 2022) – art. 7 del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115”.

 

 

DICHIARAZIONI

Entro il 31 ottobre la presentazione del modello 770/2022

La dichiarazione dei sostituti d’imposta (Modello 770/2022, per anno d’imposta 2021), deve essere presentata, entro il 31 ottobre 2022, esclusivamente per via telematica e deve essere utilizzata per comunicare all’Agenzia Entrate le ritenute operate su:

  • redditi di lavoro dipendente ed assimilati;
  • redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi;
  • dividendi, proventi e redditi di capitale, ricomprendendo le ritenute su pagamenti relativi a bonifici disposti per il recupero del patrimonio edilizio e per interventi di risparmio energetico;
  • locazioni brevi inserite all’interno della CU;
  • somme liquidate a seguito di pignoramento presso terzi e somme liquidate a titolo di indennità di esproprio e di somme percepite a seguito di cessioni volontarie nel corso di procedimenti espropriativi, nonché di somme comunque dovute per effetto di acquisizioni coattive conseguenti ad occupazioni d’urgenza.

 

 

AGEVOLAZIONI

Slitta al 31 ottobre il termine per la regolarizzazione del credito d’imposta Ricerca & Sviluppo

D.L. 23 settembre 2022, n. 144, art. 38

Il D.L. n. 144/2022 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 23 settembre 2022), all’art. 38 dispone il rinvio, dal 30 settembre al 31 ottobre 2022, del termine per la presentazione all’Agenzia Entrate dell’istanza telematica di accesso alla procedura di regolarizzazione degli indebiti utilizzi del credito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo maturato tra il 2015 e il 2019 (art. 5, commi da 7 a 12, D.L. n. 146/2021).

Non cambia, invece, la scadenza per riversare le somme indebitamente fruite: per beneficiare della non applicazione di sanzioni e interessi, bisognerà provvedervi, senza possibilità di avvalersi della compensazione, entro il 16 dicembre 2022. Il pagamento potrà anche essere frazionato in tre rate annuali di pari importo: sulla seconda e sulla terza, in scadenza rispettivamente il 16 dicembre 2023 e il 16 dicembre 2024, saranno dovuti gli interessi al tasso legale decorrenti dal 17 dicembre 2022.

 

 

CRISI D’IMPRESA

L’Ufficio Massimario della Cassazione illustra le principali novità del Codice della Crisi d’impresa

Ufficio del Massimario della Cassazione, Relazione 15 settembre 2022, n. 87

L’Ufficio del Massimario della Cassazione ha redatto e pubblicato un’interessante relazione sulle principali novità normative introdotte a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi di impresa (D. Lgs. n. 14/2019) e del collegato Decreto Insolvency (D.Lgs. n. 83/2022).

La Relazione n. 87 del 15 settembre 2022 è disponibile on line (https://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/Rel087-2022_NOV._NORMATIVA.pdf).

 

 

PROCESSO TRIBUTARIO

Definizione agevolata liti pendenti in Cassazione: istituiti i codici tributo per il pagamento degli importi dovuti

Agenzia delle Entrate, Risoluzione 23 settembre 2022, n. 50/E

Con la Risoluzione n. 50/E del 23 settembre 2022 l’Agenzia Entrate ha istituito i codici tributo per il versamento, tramite modello F24, delle somme dovute a seguito della definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di Cassazione, ai sensi dell’art. 5 della legge 31 agosto 2022, n. 130.

La legge, in particolare, consente ai contribuenti che non siano stati integralmente soccombenti nei gradi di merito di definire in via agevolata le liti fiscali pendenti innanzi alla Corte di Cassazione attraverso il pagamento di determinati importi, correlati al valore della controversia.

Si ricorda altresì che con il Provvedimento 16 settembre 2022, n. 356446, l’Agenzia ha approvato il modello di domanda per la definizione agevolata dei giudizi tributari in argomento e ha illustrato modalità e termini per il versamento delle somme dovute.

 

 

INCENTIVI

Incentivi per le imprese dell’economia sociale: dal 13 ottobre 2022 le domande

D.Dir. 8 agosto 2022

A partire dalle ore 12 del 13 ottobre 2022 potranno essere presentate le nuove domande relative alla misura agevolativa “Imprese dell’economia sociale”.

Con l’incentivo verranno agevolati gli interventi non inferiori a 100 mila euro e non superiori a 10 milioni di euro che determineranno effetti positivi sul territorio: dall’aumento occupazionale di categorie svantaggiate all’inclusione di soggetti vulnerabili, nonché la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente e del tessuto urbano, dei beni storico-culturali o il perseguimento di finalità culturali e creative o di utilità sociale. Sono inoltre ammissibili le spese realizzate per interventi sui fabbricati e infrastrutture dell’azienda ma anche investimenti per programmi informatici, brevetti e licenze.

La misura dispone di circa 200 milioni di euro e diventerà operativa alla sottoscrizione della Convenzione tra il Ministero, l’ABI e CDP, mentre l’erogazione dei finanziamenti sarà gestita da Invitalia.

Per saperne di più consulta il sito internet del MISE: Diffusione e rafforzamento dell’economia sociale (https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/agevolazioni-alle-imprese-per-la-diffusione-e-il-rafforzamento-dell-economia-sociale).

 

 

AGEVOLAZIONI

Bonus barriere architettoniche: agevolabili le spese effettuate per adeguare l’appartamento alle esigenze della figlia disabile

Agenzia delle Entrate, Risposta ad istanza di interpello 21 settembre 2022, n. 461

Nella Risposta n. 461 del 21 settembre 2022 l’Agenzia Entrate ha fornito chiarimenti in merito alle agevolazioni per interventi di eliminazione delle barriere architettoniche effettuati su due unità immobiliari adiacenti, site nello stesso condominio ed in comproprietà tra coniugi che intendono effettuare tali interventi per consentire alla figlia, affetta da disabilità motoria con invalidità certificata al 100%, di accedere ai locali autonomamente con una carrozzina elettrica.

L’Agenzia ha precisato che, se gli interventi di ristrutturazione completa del bagno e di ampliamento e sostituzione delle porte rispettano le caratteristiche tecniche previste dal Decreto del ministero dei Lavori pubblici n. 236/1989 e, quindi, possono essere qualificate come interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, è possibile fruire della detrazione Irpef del 75% prevista dal Decreto “Rilancio” (D.L. n. 34/2020) in relazione alle relative spese sostenute nel periodo di imposta 2022. La stessa detrazione può essere applicata anche per le spese sostenute per le opere di completamento dei predetti interventi, come quelle di sistemazione della pavimentazione e di adeguamento dell’impianto elettrico nonché di sostituzione dei sanitari.

Relativamente, invece, altre spese sostenute per gli interventi per il collegamento dei due appartamenti, comprensive dell’eventuale sostituzione di una delle porte di ingresso esterno con serramenti, è possibile fruire invece della detrazione del 50% delle spese sostenute (art. 16-bis del TUIR).

 

 

SERVIZI AI CONTRIBUENTI

La nuova Guida alla Tessera sanitaria

Agenzia delle Entrate, Guida Tessera Sanitaria

L’Agenzia Entrate ha pubblicato il vademecum aggiornato che spiega come richiedere la tessera sanitaria: Guida Tessera Sanitaria.

Subito dopo la nascita i genitori, per ricevere la tessera sanitaria del neonato a casa, devono presentare la dichiarazione di nascita al Comune di residenza, che attribuisce al neonato il codice fiscale attraverso un sistema informatico collegato con l’Anagrafe Tributaria gestita dall’Agenzia delle Entrate.

Con l’attribuzione del codice fiscale, viene così emessa anche la prima tessera sanitaria del nuovo arrivato, che vale un anno e viene spedita al suo indirizzo di residenza, coincidente con quello della madre.

Nel momento in cui i genitori (o tutori) registrano il bambino all’ASL di competenza e scelgono il medico pediatra, una nuova tessera sanitaria, con validità di sei anni, viene spedita presso l’indirizzo di residenza.

 

 

 

APPROFONDIMENTI

IMPRESE, PROFESSIONISTI, AGEVOLAZIONI

Decreto “Aiuti-ter”: le misure per contrastare gli effetti del caro energia

D.L. 23 settembre 2022, n. 144

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 23 settembre è stato pubblicato il Decreto “Aiuti-ter” (D.L. n. 144/2022), con ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del PNRR.

Il Decreto, con i suoi 44 articoli, presenta diverse novità, tra cui un ulteriore pacchetto di misure messe in campo con l’obiettivo di contenere gli effetti derivanti dall’aumento del costo dell’energia e sostenere l’economia.

Tra queste, l’estensione del riconoscimento dei crediti d’imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale per i mesi di ottobre e novembre 2022.

 

In dettaglio:

  • alle imprese a forte consumo di energia elettrica (cd. imprese “energivore”) è riconosciuto un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 40% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nei mesi di ottobre e novembre 2022;
  • alle imprese a forte consumo di gas naturale (cd. imprese “gasivore”) è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto del gas naturale, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas, consumato nei mesi di ottobre e novembre 2022, per usi energetici diversi da quelli termoelettrici;
  • alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW (cd. imprese “non energivore”), è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto della componente energia, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 30% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nei mesi di ottobre e novembre 2022;
  • alle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale (cd. imprese “non gasivore”) è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto del gas naturale, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas, consumato nei mesi di ottobre e novembre 2022, per usi energetici diversi da quelli termoelettrici.

 

Tra gli aiuti si segnalano, dopo il bonus di 200 euro riconosciuto dal decreto “Aiuti”:

  • una nuova indennità a favore dei lavoratori dipendenti dell’importo di 150 euro, che spetta a chi, a novembre 2022, ha una retribuzione imponibile non superiore a 1.538 euro. La somma sarà erogata in via automatica dal datore di lavoro nello stesso mese di novembre, previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare di ulteriori una tantum (per pensionati e altre categorie di soggetti). L’indennità non è cedibile, sequestrabile, pignorabile né costituisce reddito ai fini fiscali e per la corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali. I datori di lavoro potranno compensare il credito maturato per le somme erogate ai dipendenti attraverso la denuncia mensile all’Inps;
  • una tantum automatica di 150 euro, nel mese di novembre, anche per i titolari di trattamenti pensionistici (inclusi pensione o assegno sociale, pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, trattamenti di accompagnamento), con reddito Irpef 2021, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore a 20.000 euro;
  • un bonus di 150 euro per i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti all’Inps o alle casse di previdenza private, a condizione che il richiedente abbia avuto un reddito complessivo 2021 non superiore a 20.000 euro. La nuova misura di sostegno rappresenta un’integrazione del primo bonus di 200 euro.

 

 

AGEVOLAZIONI

Indennità di 200 euro per autonomi e professionisti

D.M. 19 agosto 2022

A partire dal 26 settembre 2022 e fino al 30 novembre 2022, è possibile presentare le istanze finalizzate al conseguimento del “bonus 200 euro autonomi”, ovvero l’indennità destinata a supportare i lavoratori iscritti all’INPS o alle Casse di previdenza nell’emergenza caro bollette.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo relativo al cd. “bonus 200 euro” (D.M. 19 agosto 2022) destinato ai lavoratori autonomi sono diventate operative le misure del decreto “Aiuti”, D.L. n. 50/2022.

Gli aventi diritto possono quindi presentare un’apposita istanza alla gestione previdenziale di riferimento (INPS o Cassa di previdenza), autocertificando il possesso dei necessari requisiti.

Le domande verranno evase in ordine cronologico di presentazione, dopo aver superato un primo controllo relativo alle informazioni già in possesso dell’ente cui vengono presentate (quali l’effettiva iscrizione entro la data richiesta dalla norma, e la presenza di almeno un versamento, come meglio precisato nel seguito).

Le istanze verranno effettivamente liquidate sino a che lo stanziamento risulti capiente.

I potenziali beneficiari devono rispettare i seguenti requisiti:

  • il conseguimento nel 2021 di un reddito non superiore a 35mila euro;
  • risultare già iscritto alla gestione previdenziale alla data del 18 maggio 2022 (data di entrata in vigore del D.L. n. 50/2022) e aver aperto partita IVA – con inizio attività – entro tale data;
  • aver effettuato, entro la data del 18 maggio 2022, almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020 (tale requisito non si applica ai contribuenti per i quali non risultano scadenze ordinarie di pagamento entro la data di entrata in vigore del D.L. n. 50/2022).

L’indennità non è cumulabile con quella prevista per i dipendenti, altre categorie di lavoratori o percettori di specifiche indennità previdenziali o assistenziali (artt. 31 e 32 D.L. n. 50/2022).

l richiedente l’indennità è tenuto a rilasciare le dichiarazioni in merito al rispetto dei predetti requisiti.

La domanda deve essere inoltrata alla gestione cui si è iscritti e, in presenza di duplice iscrizione INPS / Cassa di previdenza, per espressa previsione del decreto attuativo, sarà necessario presentarla esclusivamente all’INPS.

Il decreto attuativo definisce “reddito complessivo” il reddito personale assoggettabile a IRPEF, meno contributi previdenziali ed assistenziali, trattamenti di fine rapporto, reddito della casa di abitazione e competenze arretrate soggette a tassazione separata.

Con circolare INPS n. 73/2022 in materia di indennità una tantum dei lavoratori dipendenti, l’INPS ha avuto modo di meglio precisare che alla soglia di reddito concorrono i redditi di qualsiasi natura compresi quelli esenti da imposta o soggetti a ritenuta alla fonte o a imposta sostitutiva, mentre sono esclusi dal calcolo il reddito della casa di abitazione e le sue pertinenze, i trattamenti di fine rapporto e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata, l’assegno al nucleo familiare, gli assegni familiari e l’assegno unico universale.

La domanda deve essere presentata alla gestione di riferimento (INPS o Cassa di previdenza).

La domanda è disponibile accedendo alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” raggiungibile a partire dalla home page del sito web dell’Istituto www.inps.it, seguendo il percorso “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”; una volta autenticati sarà necessario selezionare la categoria di appartenenza per la quale si intende presentare domanda fra quelle indicate al paragrafo 2 della circolare in commento.

Una volta presentata la domanda, sarà possibile accedere alle ricevute e ai documenti prodotti dal sistema, monitorare lo stato di lavorazione della domanda e aggiornare le informazioni relative alle modalità di pagamento ove necessario.

Le credenziali di accesso al servizio per la presentazione delle domande di indennità una tantum in commento sono le seguenti:

  • SPID di livello 2 o superiore;
  • Carta d’identità elettronica 3.0 (CIE);
  • Carta nazionale dei servizi (CNS).

In alternativa al portale web, l’indennità una tantum può essere richiesta tramite il servizio di Contact Center Multicanale, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (gratuitamente) oppure al numero 06 164164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

È possibile, inoltre, presentare domanda attraverso gli Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti dagli stessi.

Gli iscritti alle Casse di previdenza dovranno fare riferimento alle procedure che ciascuna cassa metterà a disposizione dei propri aderenti.

Il possesso dei necessari requisiti dovrà essere autocertificato dal soggetto istante.

La domanda dovrà essere corredata da copia fotostatica del documento di identità in corso di validità e del codice fiscale nonché dalle coordinate bancarie o postali del soggetto beneficiario, necessarie per l’accredito dell’indennità.

Per completezza, si ricorda che con il Decreto “Aiuti-ter”, D.L. 23 settembre 2022, n. 144, è stato previsto l’incremento dell’indennità di ulteriori 150 euro, ma nel rispetto di un diverso limite reddituale per il 2021: non più 35.000 euro, bensì 20.000 euro.

 

 

 

PRINCIPALI SCADENZE

 

Data scadenza Ambito Attività Soggetti obbligati Modalità
Lunedì 31 ottobre 2022 770/2022 Termine per la presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta e degli intermediari relativa all’anno 2021. Sostituti d’imposta Telematica
Mercoledì 30 novembre 2022 IRPEF, IRES, IRAP Termine per la trasmissione telematica:

·         della dichiarazione dei redditi/unificata persone fisiche, società di persone e società di capitali con esercizio coincidente con l’anno solare;

·         della dichiarazione annuale IRAP di persone fisiche, società di persone e società di capitali con esercizio coincidente con l’anno solare.

Persone fisiche

Società di persone

Società di capitali

Telematica
Mercoledì 30 novembre 2022 LIPE Termine per la trasmissione telematica all’Agenzia Entrate, direttamente o tramite un intermediario abilitato, dei dati delle liquidazioni periodiche IVA relative al III trimestre. Soggetti passivi IVA obbligati alla presentazione della dichiarazione IVA o all’effettuazione delle liquidazioni periodiche IVA. Telematica

 

 

Approfondisci

Newsletter SETTEMBRE 2022:

IN BREVE
  • Riforma della Giustizia e del processo tributario
  • Immobili da costruire: nuovo modello di garanzia fideiussoria
  • Riaddebito del bollo al cliente imponibile per il contribuente forfetario
  • 730-2022 in scadenza il 30 settembre
  • Bonus 200 euro professionisti e autonomi: domande entro il 30 novembre
  • Fringe benefit: esenzione aumentata anche per il 2022
  • Tassabili come redditi di capitale i vincoli di indisponibilità delle cryptovalute
  • Credito di imposta edicole per l’anno 2022: al via le domande.
  • Amministratori di società e deducibilità fiscale degli accantonamenti a TFM (Trattamento Fine Mandato)
  • Le agevolazioni per le Imprese Creative
  • Gli incentivi per l’acquisto di auto non inquinanti
  • Firmato il Decreto “carburanti”: esteso fino al 5 ottobre lo sconto di 30 centesimi
  • Soggetto iscritto all’AIRE e domicilio fiscale dell’attività professionale svolta in Italia
  • “Bonus verde” prorogato fino al 2024
APPROFONDIMENTI
  • Le Imprese Creative
  • La residenza fiscale

 

PRINCIPALI SCADENZE
 
 
 

 

 

IN BREVE

GIUSTIZIA, PROCESSO TRIBUTARIO

Riforma della Giustizia e del processo tributario

Legge 31 agosto 2022, n. 130

È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 204 del 1° settembre 2022, ed entra in vigore il 16 settembre 2022, la legge 31 agosto 2022, n. 130 contenente la riforma della giustizia e del processo tributari

Obiettivo fondamentale della riforma è quello di elevare la giustizia tributaria al rango di quella civile, penale, amministrativa e militare con la previsione di magistrati professionali assunti per concorso. Le Commissioni tributarie verranno sostituire dalle Corti di Giustizia Tributaria di primo e secondo grado.

La Riforma si pone anche l’obiettivo di ridurre il contenzioso tributario e a tal fine dispone:

  • che le cause fino a 3.000 euro siano assegnate ad un giudice monocratico;
  • una definizione agevolata per i giudizi pendenti davanti la Corte di Cassazione al 15 luglio 2022 con la cancellazione delle liti fino a 100.000 euro con il pagamento del 5%, per i giudizi dove l’Agenzia Entrate avesse perso entrambi i gradi del giudizio, e la cancellazione con il pagamento del 20% per le liti fino a 50.000 euro per i giudizi dove l’Agenzia Entrate avesse perso in tutto o in parte in uno dei gradi di merito.

Altre novità:

  • l’onere della prova sarà sempre a carico dell’Ente impositore (e non del contribuente);
  • viene ripristinata la prova testimoniale scritta;
  • viene meglio disciplinato il processo telematico;
  • viene favorita la conciliazione: la parte che la rifiuta potrà essere chiamata al pagamento delle spese di giudizio con una maggiorazione del 50%.

 

 

CONTRATTI

Immobili da costruire: nuovo modello di garanzia fideiussoria

D.M. 6 giugno 2022, n. 125

Il D.M. 6 giugno 2022, n. 125 del Ministero della Giustizia (pubblicato in G.U. il 24 agosto 2022) ha approvato il nuovo modello standard di garanzia fideiussoria cui è obbligato il costruttore all’atto, oppure in un momento precedente alla stipula di un contratto che abbia come finalità il trasferimento non immediato della proprietà o di altro diritto reale di godimento su un immobile da costruire o di un atto avente le stesse finalità (ai sensi dell’art. 3, comma 7-bis, del D.Lgs. 20 giugno 2005, n. 122).

Le nuove regole si applicheranno a partire dal 23 settembre 2022; le garanzie fideiussorie rilasciate dal 16 marzo 2019 al 22 settembre 2022, rimangono efficaci fino alla scadenza, ma in caso di rinnovo andranno adeguate al nuovo modello.

La fideiussione può essere rilasciata anche congiuntamente da più garanti, fermo restando il vincolo di solidarietà nei confronti dell’acquirente dell’immobile da costruire.

Le clausole previste dalla Sezione I del modello possono essere modificate solo in senso più favorevole per il beneficiario, mentre le clausole previste dalla Sezione II sono derogabili su accordo delle parti.

 

 

IMPOSTA DI BOLLO

Riaddebito del bollo al cliente imponibile per il contribuente forfetario

Agenzia delle Entrate, Risposta a istanza di interpello 12 agosto 2022, n. 428

Con la risposta n. 428 del 12 agosto 2022, l’Agenzia Entrate ha precisato che l’imposta di bollo addebitata in fattura (art. 1, comma 64, della legge n. 190/2014 e art. 22 del D.P.R. n. 642/1972) è assimilabile ai ricavi e ai compensi e concorre quindi alla determinazione forfetaria del reddito soggetto a imposta sostitutiva ed è, quindi, rilevante ai fini della tassazione.

Sono soggetti all’imposta di bollo gli atti, i documenti e i registri indicati nell’annessa tariffa e tra gli altri documenti, anche le fatture, quando la somma indicata è superiore a 77,47 euro e non è soggetta a IVA (art. 13, comma 1, della Tariffa, parte prima).

L’obbligo di corrispondere l’imposta di bollo è in via principale a carico del prestatore d’opera. Nei casi in cui quest’ultimo riaddebiti al cliente l’imposta, il rimborso diventa parte integrante del suo compenso, con la conseguenza che risulta assimilato ai ricavi e concorre al calcolo volto alla determinazione forfetaria del reddito.

 

 

DICHIARAZIONI

730-2022 in scadenza il 30 settembre

Entro il 30 settembre 2022 i contribuenti, direttamente oppure tramite Caf o professionisti abilitati, potranno presentare il 730/2022, per dichiarare i redditi prodotti nel 2021. La scadenza vale sia per il 730 ordinario che per quello precompilato.

Ci sarà poi tempo fino al 25 ottobre 2022 per correggere eventuali errori a proprio sfavore, tramite un 730 integrativo. Dopo quella data, o in ogni caso per correggere errori a sfavore dell’Erario, sarà invece necessario presentare un modello Redditi integrativo. La dichiarazione Redditi integrativa potrà essere presentata entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione originaria nella quale è stato commesso l’errore.

 

 

AGEVOLAZIONI

Bonus 200 euro professionisti e autonomi: domande entro il 30 novembre

Comunicato Stampa 8 settembre 2022

È stato firmato il decreto che disciplina i criteri e le modalità per la concessione dell’indennità una tantum da 200 euro per i lavoratori autonomi e i professionisti, per il sostegno contro l’inflazione e il caro-energia.

 

I beneficiari dell’indennità una tantum oggetto del decreto ministeriale sono:

  • lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS (commercianti, artigiani, professionisti esclusivamente iscritti alla gestione separata, coltivatori diretti coloni e mezzadri);
  • professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza di cui al D.Lgs. 30 giugno 1994, n. 509 e al D.Lgs. 10 febbraio 1996, n. 103

che,

  • nel periodo d’imposta 2021 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro.
  • già iscritti alle menzionate gestioni previdenziali alla data di entrata in vigore del Decreto “Aiuti” (19 maggio 2022);
  • con partita IVA e attività lavorativa avviata e devono aver eseguito almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione previdenziale all’ente cui viene richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020.

L’AdePP (Associazione degli enti previdenziali privati) ha reso noto che scadrà il prossimo 30 novembre il termine di presentazione delle domande, senza click day, di accesso al bonus di 200 euro per professionisti e lavoratori autonomi. È stato altresì precisato che l’avvio della presentazione delle domande potrà avvenire trascorsi due giorni dalla pubblicazione del citato decreto in Gazzetta Ufficiale, ma comunque non prima del 20 settembre.

 

 

AGEVOLAZIONI

Fringe benefit: esenzione aumentata anche per il 2022

D.L. 9 agosto 2022, n. 115, art. 12

Il cosiddetto decreto “Aiuti bis” (D.L. n. 115/2022, attualmente all’esame del Parlamento per la conversione in legge) ha elevato a 600 euro, anche per il periodo d’imposta 2022, il limite di esenzione fiscale e contributivo relativo alle elargizioni di beni e servizi da parte dei datori di lavoro. Sono state altresì introdotte delle novità che riguardano l’ampliamento dei beni e servizi oggetto di agevolazione. In particolare, al verificarsi di determinate condizioni, rientrano nel beneficio anche le somme erogate o rimborsate ai dipendenti per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

 

 

IRPEF

Tassabili come redditi di capitale i vincoli di indisponibilità delle cryptovalute

Agenzia delle Entrate, Risposta a istanza di interpello 26 agosto 2022, n. 437

L’Agenzia Entrate, con la risposta all’interpello n. 437/2022, ha individuato il trattamento fiscale della remunerazione derivante dalla attività di “staking”, ovvero del compenso in cryptovalute corrisposto a fronte del vincolo di non utilizzo delle stesse per un certo periodo di tempo, considerandolo reddito di capitale ai sensi dell’art. 44, comma 1, lett. h) del TUIR.

In particolare l’Agenzia Entrate sostiene che nel caso in cui il wallet delle cryptovalute sia detenuto presso un intermediario finanziario residente in Italia, quest’ultimo è tenuto all’applicazione di una ritenuta di acconto del 26% ai sensi dell’art. 26, comma 5, del D.P.R. n. 600/1973. Inoltre il contribuente non è tenuto agli obblighi di monitoraggio fiscale, applicabili invece alle cryptovalute detenute all’estero o in Italia al di fuori del circuito degli intermediari residenti.

 

 

AGEVOLAZIONI

Credito di imposta edicole per l’anno 2022: domande entro il 30 settembre 2022

Governo – Dipartimento per l’informazione e l’editoria, Comunicato stampa 1° settembre 2022

Dal 1° al 30 settembre 2022 è possibile presentare la domanda di accesso per l’anno 2022 al credito di imposta per gli esercenti attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici.

Le domande possono essere presentate dal titolare o legale rappresentante dell’impresa esclusivamente per via telematica, attraverso l’apposita procedura disponibile nell’area riservata del portale impresainungiorno.gov.it, accessibile, previa autenticazione via Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), Carta Nazionale dei Servizi (CNS), Carta d’Identità Elettronica (CIE), dal percorso di menù “Servizi on-line” -> “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’informazione e l’editoria” -> “Credito di imposta edicole”.

Per l’anno 2022 possono accedere al beneficio:

  • gli esercenti attività commerciali che operano esclusivamente nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici;
  • le imprese di distribuzione della stampa che riforniscono di giornali quotidiani o periodici rivendite situate nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e nei comuni con un solo punto vendita.

Come per l’anno 2021, anche per l’anno 2022 rientrano tra le spese cui è parametrato il credito gli importi pagati nell’anno precedente per l’acquisto o il noleggio di registratori di cassa o registratori telematici e di dispositivi POS.

Lo stanziamento complessivo previsto, che costituisce limite di spesa, ammonta a 15 milioni di euro. La misura massima stabilita per l’agevolazione è pari ad euro 4.000, analogamente agli anni 2020 e 2021.

Per maggiori dettagli consultare la sezione dedicata oppure la pagina dedicata del portale impresainungiorno.gov.it.

 

 

IMPOSTE SUI REDDITI

Amministratori di società e deducibilità fiscale degli accantonamenti a TFM (Trattamento Fine Mandato)

Cassazione, Ordinanza 29 agosto 2022, n. 25435

La Corte di Cassazione, Sez. VI Civile, con l’Ordinanza n. 25435 del 29 agosto 2022 ha recentemente ribadito che in tema di redditi di impresa, in base al combinato disposto degli artt. 17, comma 1, lett. c), e 105 del D.P.R. n. 917/1986, possono essere dedotte in ciascun esercizio, secondo il principio di competenza, le quote accantonate per il trattamento di fine mandato, previsto in favore degli amministratori delle società, purché la previsione di detto trattamento risulti da un atto scritto avente data certa anteriore all’inizio del rapporto, che ne specifichi anche l’importo: in mancanza di tali presupposti trova applicazione il principio di cassa, come disposto dall’art. 95, comma 5, del medesimo D.P.R. n. 917/1986, che stabilisce la deducibilità dei compensi spettanti agli amministratori delle società nell’esercizio nel quale sono corrisposti.

 

 

IMPRESE

Le agevolazioni per le Imprese Creative

Ministero dello Sviluppo Economico, D.Dir. 8 agosto 2022

Le Imprese Creative sono quelle imprese che hanno le loro origini nel talento, nella creatività e nella maestria di quegli individui che hanno il potenziale per creare posti di lavoro e benessere attraverso la produzione e lo sfruttamento delle proprietà intellettuali.

Le Imprese Creative si inseriscono essenzialmente in ogni settore dell’economia in cui i prodotti finali siano nuovi ed originali o in cui i prodotti vengano realizzati seguendo un approccio originale.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il D.Dir. 8 agosto 2022 che, adottato ai sensi dell’art. 9, comma 2, del D.M. 3 luglio 2015, fornisce indicazioni utili per la migliore attuazione della misura di sostegno all’economia sociale e al settore delle imprese culturali e creative, individua i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione e stabilisce i criteri per la corretta valutazione e per il monitoraggio dei programmi di investimento presentati dalle imprese.

Vedi l’Approfondimento

 

 

INCENTIVI

Gli incentivi per l’acquisto di auto non inquinanti

Comunicato stampa 5 agosto 2022

Il Ministero dello sviluppo economico ha reso noto che il Governo ha previsto nuovi incentivi per l’acquisto di auto non inquinanti e altri interventi; con successivi provvedimenti ministeriali verranno disciplinate anche le procedure per l’erogazione delle agevolazioni.

Per il 2022, nell’ipotesi in cui l’acquirente abbia un reddito inferiore a 30.000 euro, è previsto l’innalzamento al 50% dei contributi finora previsti per l’acquisto di veicoli non inquinanti:

  • fino a un massimo di 7.500 euro di contributi con rottamazione (6.000 euro senza rottamazione) per l’acquisto di veicoli di categoria M1 nuovi di fabbrica omologati in una classe non inferiore ad Euro 6, con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 (elettrico), con prezzo dal listino ufficiale della casa automobilistica produttrice pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa;
  • fino a un massimo di 6.000 euro di contributi con rottamazione (4.500 euro senza rottamazione) per l’acquisto di veicoli di categoria M1 nuovi di fabbrica omologati in una classe non inferiore ad Euro 6, con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/km CO2, con prezzo di listino ufficiale della casa automobilistica produttrice pari o inferiore a 45.000 euro IVA esclusa.

Potrà beneficiare dell’incentivo aggiuntivo un solo soggetto nell’ambito dello stesso nucleo familiare. All’incentivo possono accedere anche le persone giuridiche che noleggiano le autovetture, purché ne mantengano la proprietà almeno per 12 mesi.

 

 

AGEVOLAZIONI

Firmato il Decreto “carburanti”: esteso fino al 17 ottobre lo sconto di 30 centesimi

Comunicato Stampa 13 settembre 2022, n. 162

È stato firmato il Decreto che proroga fino al 17 ottobre le misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale dei carburanti.

Si estende così fino a tale data il taglio di 30 centesimi al litro per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione.

 

 

IMPOSTE DIRETTE, IVA

Soggetto iscritto all’AIRE e domicilio fiscale dell’attività professionale svolta in Italia

Agenzia delle Entrate, Risposta a istanza di interpello 16 agosto 2022, n. 429

In risposta (n. 429 del 16 agosto 2022) a una cittadina italiana iscritta all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) e intenzionata a svolgere un’attività libero-professionale in Italia, l’Agenzia Entrate ha precisato che la costituzione nel territorio italiano del domicilio fiscale, pur in presenza della residenza in un Paese terzo, non impedisce di considerare la cittadina italiana, chiaramente intenzionata ad avviare la sua unica attività professionale, quale soggetto passivo IVA alla stregua di un qualsiasi altro residente.

In linea generale, dunque, chi presta attività professionale si considera soggetto passivo IVA in Italia se:

  • è domiciliato in Italia, anche se residente all’estero;
  • è residente in Italia e non è domiciliato all’estero;
  • è domiciliato o residente all’estero ma possiede una stabile organizzazione in Italia,

con la conseguenza, che, in presenza di uno di questi elementi, le prestazioni rese si considerano, in linea generale, effettuate in Italia.

“Poiché l’istante non svolge, nel paese di residenza, così come rappresentato nella richiesta, alcuna attività professionale o imprenditoriale” l’Agenzia precisa che “nel modello AA9/12, presentato ai sensi dell’art, 35 del decreto in materia IVA, dovrà indicare il domicilio fiscale ossia il luogo ove sarà svolta l’attività lavorativa, al fine di dotarsi di una partita IVA ordinaria“.

La risposta dell’Agenzia osserva infine che i redditi riconducibili all’attività svolta in Italia andranno ivi assoggettati ad imposizione.

Vedi l’Approfondimento

 

 

AGEVOLAZIONI

“Bonus verde” prorogato fino al 2024

L’art. 1, commi da 12 a 15, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di Bilancio 2018), ha previsto, a partire dall’anno di imposta 2018, una detrazione pari al 36% delle spese documentate e sostenute per la “sistemazione a verde” di aree scoperte private di edifici esistenti, comprese le pertinenze, recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi, nonché per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili (c.d. Bonus verde).

L’art. 1, comma 38, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di Bilancio 2022), ha prorogato tale detrazione per le spese sostenute fino al 2024.

La detrazione spetta ai contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi e ai familiari conviventi dei predetti possessori o detentori.

La detrazione:

  • è calcolata su un importo massimo di euro 5.000 per unità immobiliare residenziale (la detrazione massima per immobile è quindi di euro 1.800 = 36% di 5.000) per immobile;
  • ed è fruita in 10 quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi.

La detrazione spetta per:

  • la “sistemazione a verde” di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
  • la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

L’Agenzia Entrate ha precisato che le opere effettuate devono portare alla completa trasformazione dell’intero giardino o dell’area interessata e riguardare la sistemazione a verde ex novo o la reale “rinascita” di aree verdi appartenenti a immobili già esistenti; non spetta la detrazione per i giardini delle case in costruzione.

Sono quindi esclusi gli interventi di manutenzione di routine e parziali; la circolare dell’Agenzia Entrate n. 28/E/2022 ha ribadito che la detrazione non spetta per:

  • manutenzione ordinaria periodica dei giardini preesistenti non connessa a un intervento innovativo o modificativo;
  • lavori in economia.

Per quanto riguarda il recupero di balconi e terrazzi, l’Agenzia Entrate ha spiegato che l’acquisto di fioriere e l’allestimento a verde di tali spazi è agevolabile solo se permanente e sempreché si riferisca a un intervento innovativo di immobili residenziali. Rientrano nella detrazione anche le spese sostenute per la progettazione e la manutenzione dell’area interessata.

 

 

 

APPROFONDIMENTI

IMPRESE

Le Imprese Creative

Ministero dello Sviluppo Economico, D.Dir. 8 agosto 2022

Le Imprese Creative sono quelle imprese che hanno le loro origini nel talento, nella creatività e nella maestria di quegli individui che hanno il potenziale per creare posti di lavoro e benessere attraverso la produzione e lo sfruttamento delle proprietà intellettuali.

Le Imprese Creative si inseriscono essenzialmente in ogni settore dell’economia in cui i prodotti finali siano nuovi ed originali o in cui i prodotti vengano realizzati seguendo un approccio originale.

 

In particolare, il Decreto interministeriale 19 novembre 2021 – Disciplina del Fondo per le piccole e medie imprese creative ha indicato i seguenti codici ATECO per definire le attività interessate da una eventuale “creatività”:

– Codice Ateco 13.10.00 Preparazione e filatura di fibre tessili;

– Codice Ateco 13.20.00 Tessitura;

– Codice Ateco 13.91.00 Fabbricazione di tessuti a maglia;

– Codice Ateco 13.92.10 Confezionamento di biancheria da letto, da tavola e per l’arredamento;

– Codice Ateco13.92.20 Fabbricazione di articoli in materie tessili nca;

– Codice Ateco 13.93.00 Fabbricazione di tappeti e moquette;

– Codice Ateco 13.94.00 Fabbricazione di spago, corde, funi e reti;

– Codice Ateco 13.95.00 Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento);

– Codice Ateco 13.96.10 Fabbricazione di nastri, etichette e passamanerie di fibre tessili;

– Codice Ateco 13.99.10 Fabbricazione di ricami;

– Codice Ateco 13.99.20 Fabbricazione di tulle, pizzi e merletti;

– Codice Ateco 14.11.00 Confezione di abbigliamento in pelle e similpelle;

– Codice Ateco 14.13.20 Sartoria e confezione su misura di abbigliamento esterno;

– Codice Ateco 14.19.10 Confezioni varie e accessori per l’abbigliamento;

– Codice Ateco 15.12.09 Fabbricazione di altri articoli da viaggio, borse e simili, pelletteria e selleria;

– Codice Ateco 16.10.00 Taglio e piallatura del legno;

– Codice Ateco 16.2 Fabbricazione di prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio;

– Codice Ateco 16.29.19 Fabbricazione di altri prodotti vari in legno (esclusi i mobili);

– Codice Ateco 16.29.20 Fabbricazione dei prodotti della lavorazione del sughero;

– Codice Ateco 16.29.30 Fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio;

– Codice Ateco 16.29.40 Laboratori di corniciai;

– Codice Ateco 17.29 Fabbricazione di altri articoli di carta e cartone;

– Codice Ateco 18.1 Stampa e servizi connessi alla stampa;

– Codice Ateco 18.13 Lavorazioni preliminari alla stampa e ai media;

– Codice Ateco 18.14 Legatoria e servizi connessi;

– Codice Ateco 18.20 Stampa e riproduzione di supporti registrati;

– Codice Ateco 23.19.20 Lavorazione di vetro a mano e a soffio artistico;

– Codice Ateco 23.41.00 Fabbricazione di prodotti in ceramica per usi domestici e ornamentali;

– Codice Ateco 23.49.00 Fabbricazione di altri prodotti in ceramica;

– Codice Ateco 23.70.20 Lavorazione artistica del marmo e di altre pietre affini, lavori in mosaico;

– Codice Ateco 25.99.30 Fabbricazione di oggetti in ferro, in rame ed altri metalli;

– Codice Ateco 26.52 Fabbricazione orologi;

– Codice Ateco 31.09.05 Finitura mobili;

– Codice Ateco 32.1 Fabbricazione d gioielleria, bigiotteria e articoli connessi, lavorazione delle pietre preziose;

– Codice Ateco 32.2 Fabbricazione di strumenti musicali;

– Codice Ateco 32.4 Fabbricazione di giochi e giocattoli;

– Codice Ateco 58.11Edizione di libri;

– Codice Ateco 58.14 Edizione di riviste e periodici;

– Codice Ateco 58.19.00 Altre attività editoriali;

– Codice Ateco 58.21 Edizione di giochi per computer;

– Codice Ateco 59 Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore;

– Codice Ateco 60.10.00 Trasmissioni radiofoniche;

– Codice Ateco 60.20.0 Programmazione e trasmissioni televisive;

– Codice Ateco 62.01 Produzione di software non connesso all’edizione;

– Codice Ateco 63.12 Portali web;

– Codice Ateco 70.21 Pubbliche relazioni e comunicazione;

– Codice Ateco 71.1 Attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici,

– Codice Ateco 73.11 Agenzie pubblicitarie;

– Codice Ateco 74.1 Attività di design specializzate;

– Codice Ateco 74.20.1 Attività di riprese fotografiche;

– Codice Ateco 74.20.2 Laboratori fotografici per lo sviluppo e la stampa;

– Codice Ateco 90 Attività creative, artistiche e di intrattenimento, con esclusione del Codice 90.03.01 Attività dei giornalisti indipendenti;

– Codice Ateco 91.0 Attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali;

– Codice Ateco 95.24 Riparazione di mobili e di oggetti di arredamento; laboratori di tappezzeria;

– Codice Ateco 95.25 Riparazione orologi.

 

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il D.Dir. 8 agosto 2022 che, adottato ai sensi dell’art. 9, comma 2, del .D.M 3 luglio 2015, fornisce indicazioni utili per la migliore attuazione della misura di sostegno all’economia sociale e al settore delle imprese culturali e creative, individua i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione e stabilisce i criteri per la corretta valutazione e per il monitoraggio dei programmi di investimento presentati dalle imprese.

 

 

IMPOSTE DIRETTE, IVA

La residenza fiscale in Italia

La residenza fiscale indica la potestà impositiva di un Paese su un soggetto. L’art. 3, comma 1, del TUIR dispone che, per le persone fisiche fiscalmente residenti in Italia, l’imposta sui redditi si applica sull’insieme dei redditi percepiti, indipendentemente da dove questi siano prodotti, mentre per i soggetti non fiscalmente residenti in Italia l’imposta si applica solo sui redditi prodotti in Italia.

Si considera fiscalmente residente in Italia chi per la maggior parte dell’anno (almeno 183 giorni l’anno, 184 in quelli bisestili):

  • è iscritto nell’Anagrafe delle persone residenti in Italia, oppure
  • ha il proprio domicilio o la propria dimora abituale in Italia.

L’art. 2, comma 2, del TUIR considera infatti residenti in Italia “le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del Codice civile”. Le tre condizioni sono tra loro alternative, essendo sufficiente che sia verificato, per la maggior parte del periodo d’imposta, uno solo dei predetti requisiti affinché una persona fisica venga considerata fiscalmente residente in Italia e, viceversa, solo quando i tre presupposti della residenza sono contestualmente assenti nel periodo d’imposta di riferimento tale persona può essere ritenuta non residente in Italia.

Sono, inoltre, considerati fiscalmente residenti in Italia i cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente ed emigrati in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato, individuati con il decreto del Ministro delle Finanze 4 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni.

 

Ai fini del conteggio dei giorni all’estero, la circolare n. 201 del 17 agosto 1996 afferma che bisogna utilizzare il criterio della effettiva presenza fisica. A tale riguardo rilevano:

  • la frazione di giorno;
  • il giorno di arrivo e di partenza;
  • i sabati e le domeniche se vengono trascorsi nello Stato in cui l’attività viene esercitata;
  • gli eventuali giorni festivi trascorsi nel territorio italiano prima, durante e dopo l’attività lavorativa;
  • i periodi di pausa durante l’attività lavorativa trascorsi nel territorio italiano.

In caso di trasferimenti in corso d’anno, se il soggetto risiede in Italia per meno di 183 giorni (184 per anni bisestili), la suddivisione in due parti del periodo d’imposta è riconosciuta solo nelle Convenzioni internazionali contro la doppia imposizione con la Svizzera (art. 4, Convenzione tra Italia e Confederazione svizzera) e con la Germania (punto 3 del Protocollo alla Convenzione tra Italia e Repubblica federale di Germania), come specificato dall’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 471/E del 3 dicembre 2008.

 

 

 

PRINCIPALI SCADENZE

 

 

Data scadenza Ambito Attività Soggetti obbligati Modalità
Venerdì 30 settembre 2022 Liquidazioni periodiche IVA Termine per la trasmissione telematica all’Agenzia Entrate, direttamente o tramite un intermediario abilitato, dei dati delle liquidazioni periodiche IVA relative al II trimestre. Soggetti passivi IVA obbligati alla presentazione della dichiarazione IVA o all’effettuazione delle liquidazioni periodiche IVA. Telematica

Approfondisci